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Nel giro di poche ore sono stati fermati due piromani, uno a Roma e l’altro in Calabria. Il primo, responsabile del rogo alla “Bancarella del professore” e di tanti altri episodi simili, è stato preso grazie a una task force per il contrasto degli incendi istituita dai Carabinieri. Il team è risalito all’identità del colpevole tramite l’analisi dei filmati dei sistemi di sorveglianza, servizi di osservazione e controlli sul territorio. L’uomo in questione è privo di una dimora fissa e ha dei precedenti specifici. Dalle indagini è anche emerso che il piromane è stato l’autore di un incendio appiccato il 27 giugno a diversi cassonetti dell’AMA. In passato si era anche macchiato di roghi che hanno coinvolto gli arredi esterni di alcuni esercizi commerciali, tra cui i ristoranti “Lo Sgobbone ” e “Il Vignola” e il bar “Mio Caffé“.
Anche i droni aiutano a fermare i piromani
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In Calabria, un altro piromane è stato fermato grazie al prezioso supporto di un drone, che ha filmato l’uomo mentre era intento ad appiccare un incendio. A dare la notizia con tanto di video è il governatore Roberto Occhiuto che ha pubblicato un post su Facebook. “In Calabria su misure antincendi si fa sul serio! E i risultati si vedono“, scrive il presidente della regione. “Grazie al monitoraggio della Regione – scrive Occhiuto nel post – abbiamo salvato, per l’ennesima volta, la natura calabrese da un incendio. Già segnalato alle autorità competenti. In Calabria su misure antincendi si fa sul serio! E i risultati si vedono. #tolleranzazero“. La tecnologia si è quindi rivelata una valida alleata nella lotta contro i piromani.