Fase 3, malcontento dei neolaureati delle professioni ordinistiche

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Esame di Stato da abolire: almeno secondo i neolaureati di diverse associazioni universitarie delle professioni ordinistiche come l’Udu, che oggi sono scese in piazza di fronte a Montecitorio per chiedere l’annullamento della prova abilitante a causa del Covid come è successo per i medici. Il cambiamento secondo Riccardo Prisciano, neolaureato in giurisprudenza, non arriva perché “non si vuole andare a toccare un business milionario”. Al fianco dei manifestanti anche le senatrici di Forza Italia Sandra Lonardo e Gabriella Giammanco, scese in piazza per esprimere la loro vicinanza.

Il malcontento dei neolaureati

“L’esame di Stato è una prova inutile, che non aggiunge niente di più a quello che impariamo durante i nostri anni di studio. Siamo ancora gli unici a dover sostenere un esame scritto e un orale”, spiegano i portavoce dei neolaureati. “Noi praticanti avvocati non siamo nemmeno stati inseriti nel cosiddetto decreto Manfredi”, aggiunge Riccardo Prisciano. “A dicembre dovremmo fare uno scritto a cui, solo per la corte d’appello di Napoli, è prevista la partecipazione di almeno 8.000 mila persone. È pazzesco. Inoltre, c’è il rischio che tutto venga rinviato a data da destinarsi, facendoci perdere altri anni di vita professionale. Il tutto per non andare a tagliare un business milionario. Questa è la verità”.

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