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Alcune centinaia di addetti alle mense scolastiche e aziendali si sono radunati davanti alla Camera dei deputati per protesta contro il Governo, dopo la mobilitazione dello scorso 29 maggio. “Siamo tutti qui in questa piazza, stretti in un unico afflato: vogliamo fare sentire le nostre ragioni. I palazzi della politica devono tornare a dialogare con il popolo”. “Molti di noi devono ancora ricevere l’ammortizzatore sociale, che dal 5 maggio fino a settembre non avremo più”, ha spiegato una cuoca. “Vogliamo chiedere a tutte le istituzioni di venirci incontro e di permetterci di andare avanti dignitosamente. Perché il Covid ha portato sicuramente un cambiamento sociale, ma noi lavoratori delle mense siamo quelli più penalizzati e andiamo incontro a mesi e mesi senza retribuzione”.
Le richieste degli addetti delle mense che sono in protesta
Sempre in merito alla protesta degli addetti alle mense scolastiche e aziendali a Roma, davanti a Montecitorio, un’altra sua collega ha aggiunto: “Siamo qui anche a richiedere informazioni su come funzionerà il nostro rientro a settembre. Perché purtroppo a oggi ci sono delle linee guida che non sono molto precise. I bambini dovranno occupare molti spazi all’interno della scuola; la mensa purtroppo non potrà ricevere tutti i pasti come sono attualmente e si dovrebbero fare più turni, ma non tutte le scuole potranno farne di più. Nell’ipotesi che le mense non riaprano, noi che fine facciamo? Vorremmo sapere se potremmo essere ricollocati in qualche modo a lavorare”. Un sindacalista della Uil Lazio ha invece affermato: “Oggi siamo qui per manifestare il nostro dissenso e per sostenere una politica che rimetta al centro il lavoro e i lavoratori. Abbiamo bisogno di più risorse finanziarie per gestire questa crisi. Gli ammortizzatori sociali non sono sufficienti. Facciamo appello alla sensibilità e al buon senso della politica per avere la possibilità di avere un futuro”.