Fase 2, a Milano riaprono lentamente i mercati rionali

Come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel capoluogo lombardo è nuovamente autorizzata l’apertura di alcuni mercati rionali. Come per ogni attività che ha ripreso a mettersi in moto durante la Fase 2, sono previste limitazioni al numero delle persone presenti e degli stessi banchi (al momento sono autorizzati solo quelli che vendono generi alimentari), con l’obbligo da parte di tutti di indossare dispositivi di protezione individuale e restare a distanza di sicurezza.

Riaperto il mercato di via San Carlo

In via San Carlo è tornato a disposizione della cittadinanza, nella giornata di giovedì, uno dei mercati rionali più importanti di Milano. Poche però le persone presenti al mercato, a testimonianza di un ritorno alla normalità ancora molto lento. “Gli ingressi sono contingentati, dieci entrano e dieci escono, tutti devono indossare le mascherine, la distanza di un metro deve essere sempre rispettata e un banco può servire allo stesso tempo un massimo di due persone – ha spiegato il ‘Covid manager’, figura addetta al controllo della sicurezza, che ha sottolineato poi la disciplina dei presenti -. Come prima volta è andata abbastanza bene, le persone stanno rispettando le regole, speriamo continui così”.

Per i commercianti la strada è ancora lunga

Dalla reazione dei commercianti traspare invece un po’ di delusione: “Abbiamo passato due mesi senza poter lavorare, i 600 euro che il governo ci ha regalato sono durati pochissimo – ha detto un commerciante -. Si tratta di 20 euro al giorno, bastano a malapena a coprire la spesa per la benzina. C’è poca gente, ma da qualche parte bisognava ricominciare. Noi ce la mettiamo tutta”.

È un mercato triste e squallido ma pur sempre un segnale di ripresa – ha detto la responsabile di un banco di dolciumi – quello che vediamo però è ancora tanta paura, e anche diverse persone che non possono permettersi di comprare tanto. Pensavo che l’aria aperta avrebbe attirato più gente, ma non è andata benissimo. Qualcuno forse preferisce i supermercati, anche se questi facilitano la creazione di assembramenti”.

 

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