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Stefano Sertoli, sindaco di Ivrea, spiega il ritorno a scuola da oggi di venti bambini eporediesi nella cittadina in provincia di Torino, che aggiunge un mattoncino in questa Fase 2. “Il progetto prevede che, utilizzando i giardini di scuole comunali, quindi sono giardini chiusi, possiamo permettere a bambini nella fascia dai 3 ai 6 anni di tornare all’aperto e di non rimanere costretti in a casa, dove i genitori magari saranno già tornati al lavoro o comunque sono in smart working. Le attività si svolgono all’esterno di due scuole“, racconta il primo cittadino di Ivrea, “che hanno ciascuna due gruppi di cinque bambini e per ogni scuola ci sono ben tre educatori a disposizione. Il dpcm del 17 maggio suggeriva un rapporto di 1 a 5, tra educatori e bambini; qui abbiamo un rapporto di 1 a 3,3. Quindi un’ulteriore sicurezza per noi ma soprattutto per i genitori e per i bambini”.
Un breve ritorno a scuola a Ivrea in questo inizio di Fase 2
“Abbiamo avuto 30 richieste”, prosegue il sindaco di Ivrea parlando del ritorno a scuola di alcuni bambini, “quindi purtroppo non ne abbiamo potuto soddisfare 10. È un esperimento, con quattro giorni a settimana e con un orario dalle 9 alle 13 e un contributo richiesto alle famiglie che è di dieci euro al giorno. Le attività sono principalmente ludiche e formative, quindi con letture, canzoni, giochi”. Dopo l’esperienza di Borgosesia, sempre in Piemonte, c’era il timore di ricevere il divieto a procedere dal Miur, ma il sindaco di Ivrea è sempre stato tranquillo in vista di questa Fase 2: “Abbiamo seguito scrupolosamente le indicazioni e quanto prescritto dal dpcm e non abbiamo avuto difficoltà. Con il fatto che è un outdoor, tutto questo è soggetto alle condizioni meteorologiche. Oggi siamo stati molto fortunati, ma chiaramente nel caso ci fosse maltempo, dovremmo avvisare le famiglie e sospendere il servizio fino a quando non cambieranno le condizioni meteorologiche”.