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“L’hanno portato via in otto, otto contro uno, anche se non stava in piedi, e si fa così quando uno è pericolosissimo, mai visto un trasferimento notturno in carcere, a me e anche a Fabrizio è sembrata l’ennesima dimostrazione muscolare di questo Stato“. Così l’avvocato Ivano Chiesa, ha criticato duramente il trasferimento nel carcere di Monza di Fabrizio Corona. “Fa fatica a reggersi in piedi, è in una situazione pietosa. C’è qualcosa che non mi quadra in questo trasferimento. Non mangia da 12 giorni, prende psicofarmaci e bisogna avere rispetto. Ieri ho pensato di non vivere più in Italia ma in Turchia o in Afghanistan. Spero di poter parlare con il ministro della Giustizia, Marta Cartabia”.
12 giorni fa, la revoca degli arresti domiciliari a Fabrizio Corona
Lo scorso 11 marzo il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva revocato a Fabrizio Corona gli arresti domiciliari. Alla base della decisione del collegio ci sarebbero le violazioni alle regole imposte dai giudici: prima tra tutte l’uso dei social e le comparse in tv. Un ultimatum a Fabrizio Corona era arrivato nei mesi scorsi dal sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna che aveva ricordato all’ex ‘re dei paparazzi’ di attenersi al “rigoroso rispetto delle regole”. E invece non aveva rinunciato alle sue apparizioni in tv e a utilizzare i social. Una tra tutte lo scorso ottobre era stato ospite, in collegamento da casa sua, alla trasmissione di Barbara D’Urso rispondendo alle accuse rivolte nei suoi confronti della sua ex compagna Nina Moric. Dopo aver saputo la notizia l’imprenditore si è ferito al braccio, pubblicando foto e video sui social.