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“L’iniziativa di oggi è per cercare di far vedere come la Regione stia ignorando una persona che porta avanti uno sciopero della fame da cinque giorni per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto: un Consiglio regionale aperto”. Lo afferma Ruggero Reina, attivista di Extinction Rebellion. Il movimento oggi, 21 gennaio, a Torino ha svolto un’iniziativa davanti al palazzo della Regione Piemonte per sensibilizzare la Giunta sulla crisi climatica.
“Mettiamo in atto la disobbedienza civile perché nel momento in cui il costo dell’obbedienza è più alto diventa un dovere. Io sono disposto ad andare avanti fino a mettere a repentaglio la mia vita, altre persone del movimento sono disposte ad andare in carcere – aggiunge -. Ho iniziato questo sciopero perché due anni fa la Regione Piemonte ha dichiarato l’emergenza climatica, ma tuttora non abbiamo un piano per fermare la devastazione. Siamo inascoltati e non solo noi, tutta la comunità scientifica”.
Extinction Rebellion, uno sciopero della fame per sensibilizzare sul clima
Extinction Rebellion è movimento socio-politico non violento che chiede ai governi di tutto il mondo azioni radicali e immediate per affrontare la crisi climatica. E Reina, giovane attivista, ha deciso di far sentire ancora di più la propria voce con un gesto eclatante. Motivo per cui, il 17 gennaio, ha iniziato uno sciopero della fame a oltranza davanti alla sede regionale.
“Nel 2020 la Regione ha firmato una dichiarazione di emergenza climatica piena di dati, a dimostrazione del fatto che è cosciente del pericolo – aveva detto all’Ansa -. Quello che non si trova è tutto ciò che viene dopo la dichiarazione, ovvero delle azioni concrete“. Per Reina, infatti, “manca una strategia regionale sui cambiamenti climatici: ci sono tre piani che dovrebbero essere implementati, ma rimangono solo dei documenti di indirizzo. Non c’è una roadmap, non ci sono obiettivi che siano verificabili”.