Ex Embraco, lavoratori furiosi: “Incontro con Giorgetti, poi il nulla”

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Per i lavoratori dell’Ex Embraco un’ennesima presa in giro. Oggi erano in presidio in piazza Castello a Torino, aspettando il termine dell’incontro tra il ministro Giorgetti e il presidente del Piemonte Cirio, impegnato con il generale Figliuolo e sostituito dall’assessore Chiorino. Ma a parlare con loro non è sceso nessuno.

L’assenza del governatore Cirio

Il presidente Cirio non è a Torino, ma a Novara con il generale Figliuolo. Quindi non verrà. E della Regione non viene nessuno. Ci manderanno un comunicato stampa dell’incontro, già terminato. Oggi qua da noi non verrà nessuno. Hanno detto che con il ministro si sono parlati, ne sapremo di più dal comunicato stampa“, si lamentano i lavoratori Ex Embraco a margine della loro manifestazione.

Resta da capire quale possa essere il loro futuro. “Con il ministro avrebbero ribadito che l’intenzione di fare l’azienda c’è. Sembra però che vogliano un privato al 50%. La Regione ha spiegato che ancora meglio sarebbero più privati con meno quote. Anche perché, da quello che ci avevano fatto vedere, i primi tre anni della messa in opera dell’azienda sono in perdita. Quindi vorremmo capire chi viene a prendersi il 50% sapendo che sarà in perdita per tre anni“.

La richiesta dei dipendenti ex Embraco

Non abbiamo preso bene questa riunione, perché noi ci aspettavamo gli attori principali che invece non c’erano – è un’altra testimonianza dalla piazza dei manifestanti della ex Embraco –. A oggi noi stiamo qua e continuiamo ad aspettarli, perché per ora hanno detto il nulla. Sulla questione della cassa integrazione, il ministro ha detto che devono parlare con Orlando, quindi a oggi non è cambiato nulla“.

I lavoratori ex Embraco spiegano quindi quali saranno i loro prossimi passi: “Il 20 aprile andremo a Roma e staremo lì finché non ci ricevono. Dopo tutti questi anni è vergognoso che ancora oggi non abbiamo risposte e che la Regione non scenda qui da noi. Non abbiamo preso bene la riunione, a oggi stiamo ancora aspettando risposte, ci hanno detto il nulla. Delle parole siamo stanchi, vogliamo i fatti. Ci sentiamo presi in giro“.

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