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Dopo svariati mesi, la lotta dei dipendenti dell’Ex Embraco è arrivata a un amaro epilogo. Da sabato 22 gennaio, quasi 400 lavoratori non percepiscono più la cassa integrazione. Ora “c’è l’anticamera della disoccupazione“, come ha dichiarato Gianluca Ugliola, un ex operaio dell’Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino. “Ufficialmente è la fine di questa vicenda, hanno ritenuto che darci l’opportunità di lavorare sarebbe stato troppo bello“, ha aggiunto.
Ex Embraco, parlano i dipendenti: “Tutti i politici ci hanno presi in giro”
“Al Mise dicono che non abbiamo diritto alla cassa integrazione perché manca un progetto di transizione, secondo Giorgetti non esiste“, ha spiegato Ugliola. “È una grandissima presa in giro, una sconfitta dello Stato italiano, un’incapacità istituzionale, quattro ministri non in grado di risolvere una soluzione che è sfuggita di mano volontariamente. Prima Calenda ci ha messo in mano a tre ladri, senza fare una visura camerale. Poi c’è stato il progetto Italcomp, non realizzato perché la multinazionale ha avuto paura. In seguito è arrivato il filone della proposta di concordato. Nei prossimi 15 giorni tutti i dipendenti verranno chiamati a firmare questa proposta, che prevede settemila euro lordi. Vorrei ricordare che quei soldi li mettiamo noi, non la Whirlpool: fanno parte del famoso fondo ‘Escrow’ di 20 milioni di euro che l’azienda aveva messo a disposizione per reindustrializzarci. Son passati tutti i politici, ma ci hanno tutti presi in giro“, ha concluso.