Esplosione a Calenzano, la procura parla di “condotte scellerate”

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, l’incidente è stato innescato da una fuoriuscita di carburante nella zona anteriore della pensilina di carico

Il tragico evento che ha scosso Calenzano, un comune in provincia di Firenze, ha sollevato una serie di interrogativi e preoccupazioni riguardo alla sicurezza sul lavoro. La procura di Prato ha avviato un’inchiesta approfondita sull’esplosione avvenuta il 9 dicembre presso il deposito di carburanti Eni, dove hanno perso la vita cinque persone e altre 26 sono rimaste ferite, di cui tre in gravi condizioni. Il procuratore Luca Tescaroli ha parlato di “condotte scellerate” alla base dell’incidente, classificato sotto diversi reati penali, tra cui omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo.

La dinamica dell’esplosione a Calenzano

Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, l’incidente è stato innescato da una fuoriuscita di carburante nella zona anteriore della pensilina di carico. Questo evento è stato attribuito a una chiara inosservanza delle procedure di sicurezza, che avrebbero dovuto essere seguite durante le operazioni di manutenzione. Le indagini hanno rivelato che il personale presente sul luogo dell’incidente era a conoscenza dei rischi connessi alle attività che stavano svolgendo, il che rende la situazione ancora più grave. Il procuratore Tescaroli ha sottolineato che la condotta negligente non poteva essere ignorata o sottovalutata dai lavoratori coinvolti.

Le perquisizioni e le indagini in corso

Dopo aver effettuato due sopralluoghi nell’impianto Eni, ora sotto sequestro, la procura ha disposto una serie di perquisizioni per raccogliere documenti e prove sulle attività in corso al momento dell’esplosione. Le perquisizioni hanno interessato non solo gli uffici di Eni, ma anche quelli della Sergen srl, la ditta di Grumento Nova per cui lavoravano due delle vittime. Questa ditta era impegnata in lavori di manutenzione su una linea di benzina dismessa, proprio nell’area in cui si è verificato l’incidente.

Le cinque vittime dell'esplosione nel deposito di carburanti dell'Eni
Le cinque vittime dell’esplosione nel deposito di carburanti dell’Eni | ANSA/ NPK – Newsby.it

Il procuratore ha specificato che l’ipotesi principale al vaglio degli inquirenti è che un errore durante le operazioni di manutenzione abbia generato un grave problema tecnico, provocando la fuoriuscita di carburante che ha innescato l’esplosione. Un testimone, rimasto ferito, ha dichiarato di aver avvertito l’odore di carburante e di aver assistito a una fuoriuscita di liquido prima dell’incidente, un elemento che potrebbe rivelarsi cruciale per la ricostruzione di quanto accaduto.

La posizione della Sergen srl

La Sergen srl, coinvolta nell’incidente, ha visto i suoi lavoratori impegnati in attività di manutenzione all’interno del deposito di carburante al momento dell’esplosione. Stando alle testimonianze, i lavoratori stavano cercando di rimuovere delle valvole e dei tronchetti per mettere in sicurezza una linea di benzina che non era stata utilizzata per anni. Questo solleva ulteriori interrogativi sulle condizioni di sicurezza dell’impianto e sull’adeguatezza delle procedure operative in atto.

Il procuratore Tescaroli ha intenzione di esaminare anche la corrispondenza di Vincenzo Martinelli, uno degli autotrasportatori deceduti, che aveva sollevato preoccupazioni riguardo a “continue anomalie riscontrate sulla base di carico”. Questo potrebbe suggerire che vi fossero già segnali di allerta riguardo alla sicurezza dell’impianto prima dell’incidente.

Le conseguenze del disastro di Calenzano

L’esplosione ha avuto un impatto devastante non solo a livello umano, ma anche a livello economico e sociale. Oltre alla tragica perdita di vite umane, vi sono state gravi ferite e traumi per coloro che sono stati coinvolti, con famiglie distrutte e una comunità in lutto. La sicurezza sul lavoro è un tema di crescente rilevanza, e questo evento mette in luce la necessità di un’attenzione costante da parte delle aziende e delle autorità competenti per garantire che procedure e normative siano seguite scrupolosamente.

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