Donatore 82enne, trapianto di rene al figlio: “Record in Italia”

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È stato un trapianto da vivente, da padre a figlio. E in cui il padre ha 82 anni, un’età significativa. È il caso con l’età più elevata mai fatto in Italia. L’età anagrafica del donatore è importante, ma lo è di più quella biologica: bisogna essere in buona salute“. Così Luigi Biancone, direttore di Nefrologia alle Molinette di Torino. Questa la struttura in cui è stata eseguita la donazione di un rene da parte di un uomo di 82 anni.

L’ansia del donatore

L’intervento è andato benissimo, e lo stesso si può dire per la degenza post intervento. Ora sono entrambi a casa“, ha sottolineato il professor Biancone. Che non nasconde che lo stesso padre del paziente avesse qualche apprensione: “Il donatore era preoccupato che noi dicessimo di no. Sapeva che era una situazione che meritava una riflessione profonda. Una volta venuto gli abbiamo fatto gli esami, e ha visto tante visite specialistiche che hanno concluso che si poteva fare. Era la persona più felice del mondo“.

Una vicenda a lieto fine, e che secondo Luigi Biancone porta con sé un bell’insegnamento: “Insegna che il mondo della medicina va avanti. Diventa sempre più un mondo di medicina personalizzata, di studio approfondito del paziente e di valutazioni che possono portare a migliorare la qualità della terapia. In questo caso la terapia è donare un rene. Noi realizziamo la generosità di persone come un donatore. Dobbiamo solo salvaguardare la loro sicurezza. Che è la cosa più importante“.

L’intervento che farà scuola

Siamo riusciti a procedere nella totale salvaguardia sia del donatore che del ricevente, dando un segnale. Perché in futuro anche altre situazioni analoghe potranno essere affrontate nello stesso modo“, ha concluso il nefrologo.

E ora il caso di Torino si prepara a fare scuola. “Io sono stato contattato da altri colleghi nefrologi che hanno in cura il paziente, dato che abita in un’altra Regione col padre – ha spiegato Biancone –. Loro mi hanno indirizzato a questa coppia, perché rappresentava una situazione molto particolare. Il centro trapianti di Torino si avvale di un approccio multidisciplinare ed è specializzato in situazioni difficili. Pertanto pensavano che questo fosse un posto in cui poter chiedere un parere“.

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