Divieto di fumo all’aperto, cosa sappiamo

È in arrivo una nuova stretta sul fumo. Secondo il quotidiano La Stampa, la bozza con i nuovi divieti, che riguarderanno le sigarette elettroniche e-cig e i prodotti da tabacco riscaldato, oltre che le sigarette tradizionali, sarebbe pronta. Questa era stata già annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci a gennaio, con lo stesso che, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero, aveva dichiarato di voler estendere il divieto di fumo “in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato”.

Orazio Schillaci
Orazio Schillaci | Foto Newsby

Cosa prevede la bozza

A vent’anni dalla legge Sirchia, che impose il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, la nuova misura sarebbe ancora più stringente. Nella bozza, l’interdizione sarebbe estesa a tutti i tipi di sigarette, sia dentro che fuori dai locali, quindi nei tavoli esterni. Tuttavia, il divieto di fumo si andrebbe ad applicare anche alle fermate all’aperto di metro, bus, treni e traghetti, e in tutti i parchi in presenza di bambini e donne incinte. Inoltre, potrebbero essere eliminate le sale fumatori negli aeroporti. A questi divieti, pur non essendo ancora stati decisi, si è mostrato contrario Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier, che ha definito la stretta “esagerata“. Diversamente, medici ed oncologi hanno lodato la proposta. Tuttavia, le misure sono ancora suscettibili di modifiche, e potrebbero essere previste in un disegno di legge di iniziativa governativa, anche se il testo potrebbe essere inserito anche in un altro provvedimento in sede di approvazione.

Sigaretta
Sigaretta | Pixabay @Shutterbug75

Alcune dichiarazioni

Per Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), questa è una “decisione positiva, perché è scientificamente provato che il fumo favorisce l’insorgenza di moltissimi tipi di tumore. Il fumo è correlato anche a patologie cardiovascolari e neurologiche, pertanto l’estensione dei divieti è senza dubbio condivisibile“. Il presidente, tuttavia, è d’accordo anche rispetto all’estensione dei divieti alle sigarette elettroniche: “Non abbiamo studi sul lungo periodo relativi ai loro effetti, ma senza dubbio le e-cig, sempre più di moda tra i giovanissimi, stanno diventando un veicolo verso l’assuefazione da nicotina proprio nei ragazzi che credono, erroneamente, che questa tipologia di sigaretta non determini dipendenza”.

Anche Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), si è mostrato favorevole alla scelta: “È un principio di attenzione a tutela pure dei non fumatori. Secondo recenti dati, infatti, non esiste un rischio zero e anche una breve esposizione al fumo passivo può rappresentare un pericolo per il cuore”. Contrario Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: “Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato. Voi che dite?

Gestione cookie