Il tutto è nato nel corso del weekend appena passato, in cui non sono mancati assembramenti di giovani cittadini senza mascherina davanti ai locali chiusi, ma anche davanti agli ingressi delle scuole. Così Vincenzo De Luca sta seriamente valutando una nuova stretta, che potrebbe dare vita a una nuova ordinanza regionale forse già nel corso della giornata di giovedì. Prima avrà luogo una riunione con l’Unità di Crisi, allo scopo di verificare l’eventuale esistenza di una crescita delle curve di contagi da Coronavirus tale da far temere il peggio.
La Regione Campania è attualmente in zona gialla, ma il fatidico indice Rt è pericolosamente vicino alla soglia che farebbe scattare nuovamente la zona arancione. Da qui la preoccupazione di De Luca, che teme una nuova impennata dei contagi in conseguenza delle misure meno restrittive attualmente in vigore. A dargli ragione ci sarebbero diversi focolai denunciati da ‘Il Mattino’ e disseminati in diverse scuole dell’area vesuviana e di quella di Giugliano.
Va anche aggiunto che, in appena due settimane di tempo, la città di Napoli ha registrato l’allarmante quota di 36% di positivi nei vari istituti. Ulteriore dettaglio che sta portando De Luca a prendere nuovi provvedimenti, che dovrebbero riguardare proprio le scuole della Campania. I dipendenti della Regione starebbero già lavorando a un’ordinanza, ma il governatore avrebbe preteso “un documento a prova di Tar“. Ossia che non possa andare incontro a eventuali ricorsi da parte dei coordinamenti che contestano la didattica a distanza.
Attualmente nella Regione Campania le scuole prevedono la didattica in presenza per il 50% degli studenti. Nel giro di otto giorni la scuola secondaria di primo grado, secondo i dati dell’Asl Napoli 1, registra un dato di positivi superiore al 12%. Un contagio che potrebbe essere stato aiutato dagli assembramenti all’esterno degli istituti, inclusi quelli dei genitori. E De Luca è descritto come molto arrabbiato anche per un altro aspetto: l’assenza di forze dell’ordine.
Sono però le scuole per l’infanzia e primarie a mostrare i dati peggiori. Qui gli indici di contagio toccano il 37%, come avvenne nel corso del mese di ottobre 2020. All’epoca arrivò proprio per questo l’ordinanza regionale di sospensione delle attività. E non c’è motivo di pensare che Vincenzo De Luca non prenda una decisione analoga anche ora, a distanza di quattro mesi.
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