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Nella giornata di oggi, sabato 15 maggio, si sono svolte diverse manifestazioni sia a favore, che contro, il Ddl Zan. A Milano, in piazza Duomo, è stato organizzato una manifestazione contro il disegno di legge dal movimento #restiamoliberi. A questa ha preso parte anche l’associazione “Pro Vita e famiglia”, nella figura del suo presidente Toni Brandi.
Ma non solo. Perché in piazza sono arrivati centinaia di giovani favorevoli al Ddl Zan, pronti a contestare Pillon e gli altri organizzatori. Si sono vissuti, inoltre, momenti di tensione, quando degli agenti in assetto antisommossa hanno allontanato con alcune cariche di alleggerimento i contestatori della manifestazione.
Milano, Salvini al presidio contro il Ddl Zan: “Legge ideologica contro la libertà di pensiero”
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Tra i presenti alla manifestazione contro il Ddl Zan anche il leader della Lega, Matteo Salvini. “Questa legge è una legge ideologica che vuole colpire la libertà di pensiero” ha detto Salvini. “Oggi su una rivista ho visto un uomo incinto. Voglio essere libero di poter dire che mi fa schifo senza la paura di essere processato. Questa legge è un attacco alla famiglia tradizionale e che vuole portare sui banchi di scuole teorie come il gender, le adozioni gay e l’utero in affitto”.
Firenze, manifestazione pro ddl Zan: “L’Italia è molto indietro nei diritti per i gay”
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Anche a Firenze si è svolta una manifestazione, questa volta a favore del Ddl Zan, promossa da Arcigay. “I diritti sono imprescindibili” ha detto Mauro Scopelliti, presidente di Arcigay Firenze.
“Quando si parla di tutele, è importante parlare di questi diritti, dell’autodeterminazione per come si è, senza alcun vincolo, senza alcuna restrizione. È un diritto che nel 2021 deve essere dato per scontato e per legiferato” ha detto Scopelliti.
E ha continuato: “Sicuramente sulla libertà di pensiero è già stata fatta una mediazione. L’articolo 4 è già un compromesso al ribasso perché non si parla di libertà di pensiero. Indurre all’odio deve essere un reato. Tutto il resto è nella libertà dei singoli individui”.
Alla manifestazione pro Ddl Zan presente anche Malika Chahly, ragazza di Fucecchio cacciata di casa perché lesbica. “Non ho più rapporti con la mia famiglia. Sto avendo una famiglia virtuale e non me l’aspettavo l’affetto e il sostegno. Sono veramente orgogliosa di questo e ci tengo a portare avanti questi diritti”.
Anche Alessandra Nardini, assessore regionale alle Pari opportunità, ha presenziato alla manifestazione. “Io credo che questa legge significhi dare più strumenti contro le discriminazioni e le violenze. Dobbiamo costruire sempre più una società inclusiva per tutte e per tutti, in cui tutte le cittadine e i cittadini possano avere pari diritti e pari dignità”.
Omotransfobia, Zan: “Strada ancora lunga, ma legge va approvata”
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“La strada è ancora lunga perché in commissione giustizia non l’hanno nemmeno messa all’ordine del giorno”. A dirlo è Alessandro Zan, deputato del Pd e promotore del disegno di legge. “Non c’è la volontà di alcune forze politiche di approvare questa legge. La maggioranza vuole approvarla senza modificarla perché non possiamo più perdere questo treno. L’Italia è l’unico grande Paese europeo a non avere una legge contro i crimini d’odio. Il tempo è scaduto”.
Omotransfobia, a piazza del Popolo una marea arcobaleno per ddl Zan
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“Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro”. A piazza del Popolo a Roma la mobilitazione nazionale delle associazioni Lgbt+. 120 realtà che vengono da tutta Italia per una piazza color arcobaleno. Durante il sit-in anche un piccolo flashmob sulle note di ‘I Will survive’ e la lettura dei nomi di quanti in questi anni hanno subito violenza verbale e fisica a sfondo omotransfobico.
Omotransfobia, Luxuria: “Ora è il tempo di approvare il Ddl Zan”
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“Ogni essere vivente sul nostro pianeta ha diritto alla dignità. Noi siamo qui a ribadire il diritto alla nostra incolumità fisica e morale. La piazza di oggi vuole ribadire la verità e vuole parlare di quello che c’è scritto nel ddl Zan. È arrivato il momento in cui diritto alla parola si, diritto alla parolaccia no, diritto a esprimere le proprie idee si, diritto a denigrare, insultare, incitare alla violenza no“. A dirlo Vladimir Luxuria arrivando in piazza del Popolo a Roma, alla manifestazione organizzata dalle associazioni Lgbt+.