Cucchi, le parole della sorella Ilaria dopo sentenza di Cassazione

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“Si chiude una pagina di vita e si scrive un pezzo di storia. È stata fatta giustizia e verità, per la quale abbiamo lottato per anni e dedicato la nostra vita. Devo ringraziare tante persone: il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi; va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni. E un grande grazie va a Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui”. Con queste parole Ilaria Cucchi ha commentato la sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda del fratello Stefano, il geometra romano morto nell’ottobre 2009 dopo un arresto.

La Suprema Corte ha condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. I due hanno ottenuto uno sconto di pena di un anno rispetto ai 13 inflitti in dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma nel maggio 2021. Per altri due militari alla sbarra, Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, gli ermellini hanno invece disposto un nuovo processo di secondo grado. In precedenza erano stati condannati rispettivamente a 4 anni e 2 anni e mezzo per falso.

Cucchi, Anselmo: “Dedichiamo la sentenza ai Tonelli e ai Salvini”

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“Non c’è delusione per il rinvio in appello di Mandolini, non se la caverà – ha dichiarato Anselmo, legale della famiglia Cucchi -. Noi siamo molto soddisfatti e dedichiamo questa sentenza definitiva ai vari Tonelli, Salvini e a tutti gli altri che per un decennio hanno sostenuto che Stefano Cucchi era morto di suo o a causa dell’abbandono dei suoi genitori. La dedichiamo a questi onorevoli perché la sentenza è passata in giudicato e Stefano Cucchi è stato ucciso per un brutale e violentissimo pestaggio. Nessuno potrà affermare il contrario. Quei due carabinieri verranno assicurati alle patrie galere, questa è la verità di questo processo”.

Frattarelli: “Molto soddisfatto per rinvio in Appello di Mandolini”

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“Sono molto soddisfatto e devo complimentarmi con il coraggio dei giudici della Suprema Corte per aver confutato due sentenze di condanna in cui non eravamo stati ascoltati. C’era stata la volontà di non capire le ragioni di Mandolini. È stato disposto il rinvio ad altra sezione in Corte d’Assise d’Appello”. Così, infine, l’avvocato Piero Frattarelli, difensore del maresciallo Mandolini, la cui posizione torna ora al vaglio dei giudici di secondo grado.

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