Proseguono senza sosta le indagini sul crollo della funivia del Mottarone, che è costato la vita a 14 persone. La Procura di Verbania ha aperto un’inchiesta sull’incidente, mentre il ministero delle Infrastrutture ha istituito una commissione ispettiva. “L’area è stata posta sotto sequestro, tutto dovrà essere oggetto di verifica. Nomineremo dei tecnici per accertare le cause dell’incidente”, spiega Olimpia Bossi, il procuratore di Verbania. “Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. In un secondo momento dovremo verificare anche la fattispecie dei reati colposi di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto”. Per valutare nel migliore dei modi la dinamica dei fatti sarà anche necessario stabilire se il cavo della funivia si sia rotto o sganciato. “Non è un accertamento che può essere fatto nell’immediatezza, sarà necessario fare verifiche di carattere tecnico”, aggiunge Bossi.
Il crollo della funivia è avvenuto a pochi metri dell’arrivo, in corrispondenza dell’ultimo pilone. Da una prima ricostruzione emerge che è stato il cavo di traino a cedere. “Gli altri sono intatti, ma è presto per dire quello che è accaduto dal punto di vista tecnico”, spiega Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. “Bisognerà capire perché non sono scattati i dispositivi di sicurezza, che dovrebbero tenere la cabina ancorata”, aggiunge.
Dopo la chiusura tra il 2014 e il 2016, quattro anni fa la funivia, di proprietà del Comune di Stresa, ma gestita da una società privata, era stata sottoposta a degli interventi di riqualificazione. Da allora la manutenzione era sempre stata effettuata, come assicura Pasquale Pantano, l’avvocato della società che gestisce l’impianto. “I controlli, le verifiche, erano tutte a posto. Poi quel che è accaduto è tutto da verificare”, spiega il legale, che ieri ha partecipato a un sopralluogo con i soccorritori e le forze dell’ordine. “L’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato nel novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità”. Lo dichiara Anton Seeber, il presidente di Leitner, l’azienda di Vipiteno che si occupava della manutenzione dell’impianto.
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