Tragedia Stresa-Mottarone, 14 morti: “Un boato, poi il crollo dei cavi”

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14 morti, di cui due bambini di 2 e 9 anni; l’unico sopravvissuto un bambino che di anni ne ha 5 e che è ricoverato con ferite e fratture multiple al Regina Margherita di Torino.
E’ questo il tremendo bollettino di una vera e propria tragedia avvenuta nella tarda mattinata di domenica 23 maggio, dove tra le 12.30 e le 13.00 una cabina della funivia che collega Stresa con la cima del monte Mottarone si è sganciata con al suo interno 15 persone. Un volo di alcuni interminabili metri, in uno schianto nel quale hanno immediatamente perso la vita 13 persone cui si è aggiunto, qualche ora più tardi, uno dei bambini presenti, di 9 anni, il secondo a perdere la vita in questo drammatico episodio.

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“Prima un lieve boato, poi il crollo dei cavi”, il racconto di una testimone

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“Dapprima si è sentito un lieve boato provenire dalla cima del monte, poi abbiamo visto i cavi crollare”. Queste le parole di Vanessa Rizzo, del maneggio Equus Valley, attraversato proprio dai cavi della funivia Stresa-Mottarone: “I cavi hanno distrutto il recinto dove solitamente ci sono i nostri cavalli – racconta – per fortuna in quel momento non vi erano animali fuori dalle stalle. Una delle cabine è stata fatta appoggiare in un terreno qui vicino, i passeggeri erano abbastanza tranquilli grazie ai soccorsi.

Il sindaco di Stresa: “Tragedia immane”

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Si è recata sul posto non appena ha potuto, restando attonita davanti a quanto i suoi occhi avevano di fronte: “E’ stato devastante: c’era la cabina schiantata al terreno con i corpi attorno”. Così Marcella Severino, sindaco di Stresa, la quale suo malgrado ha provato a dare le prime informazioni sulla funivia alla stampa, dopo alcuni comprensibili momenti di commozione.

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Poco prima delle 13 la cabina si stacca, poi lo schianto

Era quasi arrivata a destinazione, vicino alla cima al Mottarone, la cabina che poco prima delle 13 si è schiantata al suolo dopo un volo di alcuni metri. Mancava, infatti, l’attraversamento dell’ultimo pilone quando probabilmente una delle funi della struttura non ha retto, cedendo: “Un cavo è tranciato – ha confermato il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania – Nonostante i dispositivi di sicurezza, la cabina è caduta per circa 15 metri, rotolando poi per altre decine di metri lungo il versante della montagna terminando la sua folle corsa contro gli alberi.

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