L’aumento delle positività al Covid e dei ricoveri che l’Italia registra in questi giorni genera non poca apprensione. Tanto che l’Aifa ha deciso che ben presto si riunirà per prendere una decisione a proposito della terza dose di vaccino. Lo conferma l’Ansa.
Terza dose: cosa deciderà l’Aifa
L’Agenzia italiana del farmaco stabilirà diversi aspetti che rappresenteranno i prossimi passi del contrasto all’emergenza Covid. Innanzitutto ci sarà da decidere l’eventuale via libera della terza dose di vaccino per gli Under 60. Ma bisognerà anche stabilire quale somministrare come booster per il milione e mezzo di italiani che ha fatto una prima dose di Johnson & Johnson.
Riguardo alla terza dose, si opererà con le stesse modalità viste fin qui. La somministrazione del vaccino anti Covid inizierà dunque con “fragili”, over 80 e operatori sanitari. Successivamente sarà il turno di sessantenni e lavoratori scolastici. La prima figura istituzionale a esprimersi con vigore per la terza dose al mondo dell’istruzione è stato il ministro Patrizio Bianchi. Successivamente sono arrivate parole analoghe dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Da cui è arrivata un’assicurazione: “Vivremo un Natale libero“.
Covid: cosa bisogna attendersi dall’inverno
Parole di speranza, ma con un distinguo, anche da Fabrizio Pregliasco. Secondo il virologo dell’Università di Milano, quella del prossimo inverno sarà “l’ultima battaglia” per vincere la guerra al Covid. “A meno che – ha però aggiunto – non arrivi una variante più coraggiosa“. Proprio in tale ottica resta fondamentale convincere i quasi tre milioni di cittadini Over 50 ancora non vaccinati ad aderire alle campagne di somministrazione. Questo per raggiungere la sospirata soglia del 90% di copertura nazionale.
Come spiega l’ultimo bollettino del ministero della Salute, 2.818 persone sono risultate positive ai test Covid nelle ultime 24 ore. Inoltre, si sono verificati 20 decessi e il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è aumentato di 22, arrivando a 364. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, invece, sono 2.863 (109 in più rispetto al precedente bollettino). Un altro dato da tenere sotto controllo è il tasso di positività, che è passato da 1,3% a 1,9%.