Oggi, venerdì 5 novembre, si è verificato l’incremento maggiore di nuovi casi di Covid dal 2 settembre (quando se ne registrarono 6.761). Le nuove positività sono 6.764 e determinano un sensibile aumento alla curva pandemica. Per fare un paragone, ieri si sono verificati 5.905 contagi. Tutti i dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 543.414 tamponi (contro i 514.629 di ieri) e il tasso di positività è salito dall’1,1% all’1,2%. I morti sono stati 51 (meno dei 59 di ieri) e hanno portato il totale dall’inizio della pandemia a 132.334.
Si è verificata anche una lieve crescita della pressione sulle strutture ospedaliere. I ricoveri ordinari sono 3.124 (79 in più di ieri) e i pazienti in terapia intensiva 395 (12 in più di ieri), con 37 ingressi del giorno (ieri erano stati 36). Il maggior numero di nuovi casi (840) si è verificato in Lombardia. Altre regioni in cui i contagi sono cresciuti di molto sono state il Veneto (792), la Campania (722), il Lazio (716) e l’Emilia Romagna (618). Il numero totale dei casi dall’inizio della pandemia è salito a 4.795.465. Attualmente i positivi sono 90.356 (2.980 in più rispetto a ieri), i dimessi/guariti 4.572.775 (+3.730), di cui 86.837 in isolamento domiciliare.
I dati del ministero della Salute indicando che nel periodo compreso tra il 13 e il 26 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 Si tratta di un numero superiore a quello della scorsa settimana (0,96) e al di sopra della soglia epidemica. Inoltre, dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull’andamento del Covid in Italia emerge che tutte le regioni e le provincie autonome risultano classificate a rischio moderato. Inoltre, in 15 di loro c’è un’allerta di resilienza.
Si segnala anche un forte aumento del numero di nuovi casi di Covid non associati a catene di trasmissione (8.326 contro 6.264). I crescita anche le positività rilevate tramite l’attività di tracciamento dei contatti (35% contro il 33% della scorsa settimana). Stabile, invece, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47%). In lieve calo, infine, la percentuale di casi diagnosticati attraverso l’attività di screening (18% vs 20%).
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