[scJWP IdVideo=”FjMnV7hy-Waf8YzTy”]
“Il tampone può farlo o il medico o l’infermiere, non noi. Qui abbiamo i test sierologici rapidi da due settimane, mentre i tamponi rapidi ci hanno comunicati da poco che potremmo farli qui in farmacia, ma è una comunicazione degli ultimi giorni e ancora dobbiamo documentarci e capire se è fattibile”, così la dottoressa della farmacia di Torino San Domenico. “In Piemonte la Regione da quasi un mese aveva annunciato che i tamponi rapidi sarebbero stati a disposizione dei cittadini. La possibilità di farli è arrivata da poco ma dovremmo reperire infermieri e prendere accordi. Quello che sappiamo è che serve un luogo staccato dalla farmacia e con personale specializzato“, ha concluso.
Lazio, farmacisti contrari ai tamponi rapidi
[scJWP IdVideo=”8WOszM3H-Waf8YzTy”]
Il via libera ai tamponi rapidi è arrivato anche nelle farmacie del Lazio. Una notizia positiva, ma che ha creato anche dei problemi ai farmacisti. “Mettersi a fare una cosa che non è ad appannaggio della professione rischia di essere una bomba. Credo sia impossibile garantire la sicurezza delle persone. Le farmacie sono molto frequentate, chi viene per i test potrebbe essere potenzialmente contagioso. Espongono i pazienti a un rischio di contagio elevato“, spiega la farmacista Rosanna Verdiglione. “Noi siamo un centralino. Le persone vogliono sapere se in farmacia si svolgono i tamponi. A fronte delle comunicazioni della Regione non sappiamo dire niente. Abbiamo ricevuto l’avvio di un censimento e una convenzione con alcune aziende per l’acquisto di gazebo. Le modalità non le sappiamo. Non sappiamo altro. Non possiamo rispondere alle chiamate. A me preoccupa la sicurezza dei pazienti. La farmacia è un presidio sanitario a tutti gli effetti“, ha concluso.