Una volta terminate vacanze natalizie, torna a pieno regime il meccanismo di divisione del Paese in fasce di rischio che conosciamo da novembre. A partire da lunedì 11 gennaio, infatti, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Calabria e Sicilia saranno in zona arancione. Lo ha deciso il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dell’ultimo monitoraggio dell’epidemia elaborato dalla cabina di regia. Nessuna regione è in zona rossa, a meno di decisioni contrarie dei rispettivi presidenti. L’ordinanza è attesa in serata e sarà valida fino al 15 gennaio, data di scadenza del dpcm. Contestualmente, però, al prossimo provvedimento del presidente del Consiglio verranno valutate probabili proroghe.
Nelle cinque Regioni, quindi, torneranno a chiudere bar e ristoranti (anche se restano consentiti l’asporto e la consegna a domicilio fino alle 22), mentre rimangono aperti i negozi. Si potrà uscire dal proprio Comune solo in caso di necessità, motivi di lavoro o salute documentati con l’autocertificazione.
Lo slittamento delle cinque Regioni è stato deciso sulla base del monitoraggio della curva epidemiologica e degli indicatori di rischio individuati dagli scienziati. Nella bozza del documento si legge come per la prima volta da un mese e mezzo l’indice di trasmissibilità Rt sia tornato sopra 1 (1,03) nel periodo 15-28 dicembre 2020. Gli esperti scrivono che l’epidemia si trova “in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti”.
Le Regioni/Province autonome considerate a rischio alto sono 12, mentre 8 a rischio moderato. Solo una, cioè la Toscana, è a rischio basso. Questo il quadro degli indici Rt di tutte le regioni. Abruzzo 0.9, Basilicata 0.83, Calabria 1.14, Campania 0.83, Emilia Romagna 1.05, Friuli Venezia Giulia 0.91, Lazio 0.98. Liguria 1.02, Lombardia 1.27, Marche 0.93, Molise 1.27, Provincia di Bolzano 0.81, Piemonte 0.95, Provincia di Trento 0.85. Puglia 1, Sardegna 1.02, Sicilia 1.04, Toscana 0.9, Umbria 1.01, Valle d’Aosta 1.07, Veneto 0.97.
Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, sono 13 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (la settimana precedente erano 10). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale torna a essere sopra la soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento: da 2.565 (28/12/2020) a 2.579 (04/01/2021). Il numero di persone ricoverate negli altri reparti è invece lievemente diminuito passando da 23.932 (28/12/2020) a 23.317 (04/01/2021).
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