L’Italia inizia il 2021 in zona rossa:
cosa succede fino all’Epifania

E fu di nuovo lockdown, o quasi. A San Silvestro l’Italia torna in zona rossa e le limitazioni che la caratterizzano dureranno fino al 6 gennaio 2021 (compreso), con la sola giornata di lunedì 4 a fare da ‘pausa arancione’. Tornano in vigore su tutto il territorio nazionale, quindi, le restrizioni che il Paese ha già vissuto dal 24 al 27 dicembre. L’obiettivo resta quello di evitare assembramenti e riunioni ‘allargate’ fra parenti e amici, in particolare durante una notte di San Silvestro che mai come quest’anno sarà diversa da tutte le altre.

Zona rossa, le regole: attenzione al coprifuoco a Capodanno

Torna, quindi, il divieto di spostamento anche all’interno del proprio comune senza l’autocertificazione che attesti motivi di necessità (come la spesa), lavoro o particolare urgenza. Viene meno la norma che consente di spostarsi in un’altra regione da un comune con meno di 5mila abitanti nel raggio di 30 chilometri (vale solo nei giorni ‘arancioni’), ma all’interno della propria regione ci si può muovere, una sola volta al giorno, per far visita ad amici o parenti. Gli ‘esterni’, in questo senso, devono essere al massimo in due (ma possono portare con sé minori di 14 anni o persone con disabilità).

Attenzione particolare al coprifuoco. Nella notte fra il 31 dicembre e il 1° gennaio durerà due ore in più rispetto al solito, dalle 22 alle 7 del mattino anziché alle 5. Le sanzioni in caso di violazione delle norme restano le stesse, e vanno dai 400 ai 1.000 euro. Saranno inoltre aumentate di un terzo se commesse “mediante l’utilizzo di un veicolo”, come specificato dal Dpcm Natale.

La preoccupazione per le feste clandestine

Rispetto al Natale è più forte la preoccupazione per quel che riguarda possibili feste clandestine, tanto in casa quanto in locali utilizzati illegalmente. Secondo Coldiretti, quasi un italiano su due (la percentuale si attesta al 47%) è pronto a denunciare possibili comportamenti scorretti in questo senso.

Le prefetture, da Nord a Sud, hanno disposto maggiori controlli, nella speranza comunque che il buonsenso prevalga limitando così al minimo gli spostamenti e azzerando le temute riunioni fra amici e parenti che possono essere fonte di grosso rischio a livello di contagi. Intensificati anche i controlli anti-botti, come avviene ogni anno in questo periodo.

Cosa succederà dal 7 gennaio

Dopo le restrizioni speciali per le festività, l’Italia tornerà quasi certamente alle fasce di rischio stabilite su base regionale. Lo ha confermato nella conferenza stampa di fine anno il premier Giuseppe Conte. “Dobbiamo solo capire se le varianti come quella inglese, che hanno un tasso di contagiosità più elevato, richiederanno o meno l’aggiornamento delle nostre misure – ha detto il presidente del Consiglio -. Altrimenti il sistema per fasce col monitoraggio è assolutamente adeguato anche per la terza ondata“.

Ancora poco chiaro, invece, cosa accadrà al mondo della scuola, la cui ripartenza delle lezioni in presenza è fissata per il 7 gennaio ma con grosse riserve da parte dei presidenti di Regione. Per quel che riguarda il turismo si va verso un’ulteriore prolungamento della chiusura degli impianti sciistici, nonostante le proteste delle Regioni di montagna. Per quanto concerne il commercio, infine, è possibile uno slittamento dei saldi invernali in attesa di limitazioni meno stringenti.

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