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Sono tanti e sono arrivati da tutta Italia. Sono uomini e donne, lavoratori autonomi che continuano a soffrire la crisi derivata dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese. Una manifestazione diversa da quella andata in scena martedì scorso a Montecitorio, ma la rabbia è la stessa. “Stiamo perdendo la dignità”, ci ha raccontato una donna. “Siamo chiusi da un anno e abbiamo perso tanto, mentre il proprietario del nostro ristorante continua a chiederci l’affitto”, spiega un ristoratore romano. Un malumore che si va a riversare contro il governo Draghi colpevole, secondo i manifestanti, di non aiutare le piccole e medie imprese concretamente. “Togliete il cashback e versate i 5 miliardi per sostenerci”, sottolinea un imprenditore arrivato a Roma.
Tanti i lavoratori autonomi presenti in piazza
Clima dunque diversissimo rispetto a quello che si è vissuto nella giornata di martedì 6 aprile davanti a Montecitorio. Alla fine erano decine i lavoratori autonomi presenti. In particolare dei settori legati alle attività della montagna, della ristorazione, dell’organizzazione dei matrimoni e anche dello spettacolo, sotto le bandiere del movimento “Autonomi e Partite Iva”. Diversi lavoratori della montagna del Trentino, della Valle D’Aosta e dell’Abruzzo, con gli scarponi ai piedi e uno anche, simbolicamente, indossando appunto solo gli scarponi e un paio di mutande, mostrano cartelli con scritte del tipo “Metro piene montagne vuote”. Ma sono presenti anche lavoratrici vestite da sposa in rappresentanza della categoria dei wedding planner e ristoratori con banchetti da cui offrono assaggi di pasti.