Covid, a Nembro e Alzano rinascita due anni dopo: “Ma non dimentichiamo”

Il 20 febbraio 2020 a Codogno fu diagnosticato il primo caso di Covid in Europa, in un’emergenza che nel giro di poche settimane avrebbe coinvolto dapprima buona parte della Lombardia e poi il resto d’Italia. Una delle zone subito colpite in maniera più severa dalla pandemia fu la Valle Seriana, pochi km a nord est rispetto a Bergamo. E due dei centri che hanno vissuto la situazione come un vero e proprio incubo, Alzano Lombardo e Nembro, provano ora a mettersi alle spalle quelle tragiche settimane.

Ad Alzano Lombardo il “libro dei sogni” dopo il lungo incubo

Non dimentichiamo quanto è accaduto. Il dolore è ancora forte, ma c’è anche una grandissima voglia di reagire. Abbiamo una sorta di libro dei sogni, uno dei quali è quasi realtà“, ha raccontato all’Ansa Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo. L’ospedale del Comune è finito al centro dell’inchiesta che la Procura di Bergamo è vicina a chiudere, riguardo alla gestione del Covid. Presto, però, diventerà un polo dedicato alla mamma e al bambino.

L’attuale struttura sarà al centro di un processo di graduale svuotamento, fino alla chiusura. Al suo posto sorgerà un nuovo edificio che ospiterà punto nascita, pediatria, neuropsichiatria infantile, ginecologia e geriatria. Un modo per dare spazio nuovamente alla vita, dopo l’incubo Covid. “Una parte dei finanziamenti sono già arrivati, e mi aspetto che in un anno vengano almeno approvati i progetti. Bisogna però trovare la via per accedere ai fondi del Pnrr“, ha aggiunto il sindaco di Alzano, Bertocchi.

Nembro: un bosco della memoria per le vittime del Covid

A Nembro, invece, sorgerà nel prossimo mese il bosco della memoria. L’inaugurazione è fissata per il 18 marzo, in occasione della giornata dedicata alle vittime del Covid. Sarà composto da viali di cipressi, una superficie a specchio per riflettere il cielo e lastre con i nomi delle vittime della pandemia. “Persone che ci hanno lasciato qualcosa e che quindi vanno ricordate nella bellezza della loro vita“, ha spiegato Claudio Cancelli, sindaco di Nembro.

Ma l’area, dopo aver pianto a lungo le vittime, sta provando a rinascere anche in altri ambiti più quotidiani. “Il messaggio che deve passare è guardare avanti. Il sistema produttivo della Val Seriana è ripreso alla grande. Ma ripartenza non vuol dire ricostruire come prima. Dobbiamo avere consapevolezza della forza e delle energie che abbiamo messo in campo e che ci devono sostenere per le sfide future“, ha concluso il sindaco di Nembro Cancelli.

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