Coronavirus, sindaco Cisliano: “10/15% contagi, dati superiori ai quelli ufficiali”

Sono arrivati questa mattina al sindaco di Cisliano (Milano), Luca Durè, i primi risultati dei test immunologici effettuati martedì 14 aprile ad alcuni cittadini per riscontrare il Coronavirus. “È arrivata qualche anticipazione”, racconta il sindaco. “I primi test sembrano confermare la tendenza dei dati di Robbio, che è stato il primo comune che ha sperimentato questo tipo di analisi sierologiche. Siamo in un trend del 10-15% di persone che hanno sviluppato gli anticorpi IGG, ovvero le persone contagiate. Questi -prosegue Durè – sono i primi numeri, che a fini statistici hanno un’attendibilità relativa, però ci danno già un’indicazione quantitativa. C’è quindi la conferma di un trend di infezioni decisamente superiori ai numeri ufficiali“.

Prosegue la battaglia contro il Coronavirus: “Lunedì i test a Cisliano a chi è in quarantena domiciliare”

C’è quindi “una differenza molto grande con i dati dei contagi ufficiali per Coronavirus che vengono diramati quotidianamente”, dichiara il sindaco di Cisliano. “Questi test che facciamo non hanno uno scopo principale di diagnosi della malattia, ma tendono a capire se una persona è stata infettata dal Coronavirus nel corso degli ultimi mesi. Quasi tutti hanno di fatto gli anticorpi a lungo termine, quindi nella maggior parte dei casi denotano un contagio asintomatico o con sintomi riconducibili all’influenza. Si tratta però ora di capire se queste persone possono essere considerate immuni, perché hanno sviluppato degli anticorpi, e per quanto tempo. Il dibattito ora si sta incentrando sulla durata di questi anticorpi. Il Cnr parla di qualche mese, ma si pensa che si possa arrivare anche a uno-due anni di immunità”.

Questi test vengono ancora fatti su iniziativa comunale. A Cisliano “si vuole arrivare a testare il 20-25% dei cittadini. Andremo lunedì – conclude il sindaco – a fare i test anche a chi è in quarantena domiciliare e non può uscire per farli di persona. Spesso abbiamo avuto casi clinici che, sulla base dei sintomi riscontrati dai medici, sono state definite come probabili casi di Coronavirus, ma ai quali non è mai stato fatto nemmeno il tampone”.

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