Ciro Scognamiglio, in arte Poppella, è un noto pasticciere napoletano famoso per avere inventato il “fiocco di neve”. La pasticceria era nata diversi decenni fa nel rione Sanità, storico quartiere di Napoli, da un’idea della nonna e ora Poppella non vede l’ora di riaprire la propria attività al termine del lockdown imposto dal Coronavirus. Anche se lo farà solo con le dovute precauzioni. “Ci stiamo organizzando perché credo che la fase due sarà molto lunga. Mi dispiace non aprire il 27, ma non voglio mettere dipendenti e clienti a rischio. È meglio aspettare un altro po’ per organizzarsi meglio”, ammette Scognamiglio. “Finché non aprirò a Napoli non manderò niente a nessun cliente; neanche a Milano e a Venezia. Ripartiamo tutti insieme”.
Poppella: “I miei dipendenti? Nessuno resterà a casa per colpa del Coronavirus”
La leggenda vuole che anche Totò frequentasse i locali della panetteria della nonna di Ciro, che aprì il primo negozio nel quartiere Sanità a Napoli nel 1920. Ora il nipote ammette che la situazione attutale è tutt’altro che rosea, ma allo stesso tempo Poppella assicura che farà di tutto affinché il Coronavirus non distrugga le vite dei suoi dipendenti: “Economicamente non sono recuperabili questi mesi, ma almeno siamo qui a parlarne. Io ho perso un amico di 40 anni che ha lasciato la moglie con due bambini e non abbiamo neanche potuto salutarlo. I miei dipendenti? Nessuno resterà a casa. Sto per aprire il terzo punto vendita a Napoli e faranno tutti i turni. Sto aiutando i miei dipendenti che hanno famiglia e non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione per evitare che si rivolgano agli usurai”.