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Mentre si avvicinano, per molti, le agognate ferie a cavallo del fine settimana di Ferragosto, a Ostia, frazione litorale di Roma, un buon numero di bagnanti affolla le spiagge libere e gli stabilimenti. Non mancano di far discutere, in questo senso, le norme anti Covid su distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale. Se alcuni sono soddisfatti dal rispetto delle regole, altri sottolineano come molto spesso venga a mancare la distanza di sicurezza minima tra le persone.
Le testimonianze dei bagnanti di Ostia
“Se le persone stanno rispettando la distanza di sicurezza? Per niente, zero – dice una coppia di ragazzi –. Se non c’è nessuno che controlla, che vogliamo fare?”. “Forse oggi si rispettano le misure, anche perché la spiaggia è abbastanza vuota – racconta un altro testimone –, ma nei giorni di punta, cioè sabato e domenica, credo proprio di no. In quei giorni Ostia è affollata“.
Non tutti, però, evidenziano problemi: “Siamo stati in una spiaggia libera – afferma una donna – e le persone erano disposte secondo le regole“. Il timore del contagio, però, sta tenendo lontano dalle spiagge anche diverse persone, come testimonia un altro ragazzo: “Se ci sto andando? No, anche per un po’ di paura del virus, che ancora c’è”.
L’appello del ministro Speranza ai giovani
Quello del rispetto delle regole di distanziamento è un problema che sta facendo discutere in tutta Italia, alla luce dei dati un po’ meno confortanti, rispetto a poche settimane fa, sulla situazione contagi. Pochi giorni fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva rivolto un appello in questo senso, soprattutto ai più giovani: “In questi giorni ne stiamo vedendo di tutti i colori: discoteche, apericene, locali notturni affollati, assembramenti di ogni tipo”. Queste le sue parole riportate da La Stampa”.
“Alle ragazze e ai ragazzi dico: state attenti, perché voi siete il veicolo principale del contagio in questo momento. La situazione è seria. È vero che l’Italia in questa fase sta meglio degli altri Paesi, ma è pura illusione pensare che, mentre nel resto d’Europa il contagio riparte e già si parla di seconda ondata, noi possiamo restare tranquilli e beati dentro i nostri confini” aveva poi aggiunto il ministro.