È arrivata nella notte l’attesa ordinanza della Regione Lombardia, che dispone una serie di soluzioni in diversi ambiti nel tentativo di mettere un freno ai contagi da coronavirus in continuo aumento. Orari limitati per bar e ristoranti, chiusura per sale gioco, ritorno parziale alla didattica a distanza e stop (un po’ a sorpresa) alle competizioni dilettantistiche di sport ‘di contatto’. L’ordinanza è in vigore già dalla giornata di sabato. Scadrà il prossimo 6 novembre.
“Le nuove misure non saranno drammatiche – ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dopo l’incontro con i sindaci lombardi, il prefetto di Milano Renato Saccone e i capigruppo di partito al Consiglio regionale -. I lombardi possono essere meno preoccupati ma devono essere attenti alle misure altrimenti c’è il rischio che l’epidemia degeneri. Io sono meno preoccupato che a marzo“. Dalla riunione, ha sottolineato Fontana, è emersa l’esigenza di porre le limitazioni su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è ridurre soprattutto l’affollamento sui mezzi pubblici e l’impatto della movida serale sui numeri della pandemia.
Bar, pub, pizzerie e ristoranti (ma anche gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e chioschi) dovranno chiudere alle 24, limitando a partire dalle ore 18 il consumo di cibi e bevande esclusivamente ai tavoli. Sì, a partire da quell’ora, alla consegna a domicilio, no alla vendita da asporto e al consumo in aree pubbliche di bevande alcoliche. Sono esclusi comunque dall’ordinanza gli esercizi che operano in autostrada e negli aeroporti. Tra i luoghi spesso molto frequentati anche sale gioco, centri scommesse e sale bingo: la Regione, per queste tipologie di esercizio, ha disposto la chiusura totale.
I sindaci possono decidere, nel caso la situazione contagi dovesse renderlo opportuno, di inasprire le misure nel singolo comune. Il prefetto Saccone comunque non vuole sentir parlare di coprifuoco: “La nostra vita non dipende solo dall’apertura di un bar o un ristorante – ha detto -. I controlli saranno ancora più incisivi e massicci con la nuova ordinanza”.
Le decisioni che riguardano uno dei fronti più caldi a livello nazionale, quello della scuola, sono improntate alla prudenza ma non estreme come quelle della Campania. La Regione Lombardia ha ritenuto opportuno disporre un ritorno parziale alla didattica a distanza, ma soltanto nelle scuole superiori.
Previsto anche lo scaglionamento degli orari d’entrata negli istituti per non saturare i mezzi pubblici. Anche le università lombarde hanno ricevuto l’indicazione fornire mezzi per lezioni ed esami a distanza, con eccezioni per matricole e specializzandi.
Suona un po’ come una sorpresa la decisione sullo sport: la Regione ha disposto lo stop agli sport ‘di contatto’ anche a livello dilettantistico, non solo amatoriale. La regola vale sia per i settori giovanili sia per società e atleti senior.
Un altro nodo importante, poi, è quello relativo alle Rsa: l’ordinanza dispone lo stop alle visite, fatta eccezione per quelle autorizzate dal responsabile medico della struttura. In tal caso, sarà comunque necessario predisporre un protocollo d’ingresso per evitare l’insorgere di focolai.
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