Coronavirus: nozze senza mascherina per gli sposi, torna il bacio all’altare

Torna un po’ di normalità per tutti coloro che si stanno sposando in tempo di Coronavirus. Da oggi, infatti, quantomeno i due futuri coniugi non dovranno più presentarsi all’altare con la mascherina durante la cerimonia. Lo ha stabilito il Comitato Tecnico Scientifico.

Nozze in tempo di Coronavirus: ecco cosa cambia

La nuova disposizione vale ovviamente tanto per i matrimoni celebrati in chiesa quanto per quelli in Comune. Resta invece l’indicazione dei protocolli di prevenzione anti Coronavirus per il celebrante. Sia il sacerdote che eventualmente il dipendente comunale dovranno infatti proteggere le vie respiratorie e mantenere almeno un metro di distanza dagli sposi.

La questione, secondo quanto si apprende dalla Conferenza Episcopale Italiana, era stata posta dagli stessi vescovi al ministro dell’Interno. La Cei ha quindi reso nota questa attesa novità, già operativa dalle cerimonie di questo fine settimana. Il Comitato Tecnico Scientifico, da mesi al centro di tutte le raccomandazioni anti Coronavirus, ha quindi spiegato il motivo del cambio di protocollo. Che nasce anche solo da questioni di buon senso: “Non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine. Con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno un metro“.

Novità durante la messa: Comunione senza guanti

Sono numerose le coppie che a causa della pandemia da Coronavirus hanno posticipato il matrimonio già programmato per questi mesi. Ma questo weekend presenterà anche un’altra importante novità, che riguarda l’intero panorama della popolazione cattolica. Non sarà più obbligatorio, infatti, per i sacerdoti indossare i guanti monouso per la distribuzione della Comunione.

Anche di questo ha parlato la Cei, spiegando di aver presentato al Ministero una richiesta di “derogare all’obbligo dei guanti al momento della distribuzione della Comunione“. Il Comitato Tecnico Scientifico ha detto sì, ma con una rinnovata raccomandazione anti Coronavirus: che il sacerdote “proceda a una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche“.

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