I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria tornano negli uffici dell’avvocatura della Regione Lombardia. Lo scopo è quello di completare l’acquisizione di documenti utili per le indagini avviate dalla Procura di Milano. Gli inquirenti sono al lavoro a proposito dei decessi per Coronavirus di decine di anziani nelle RSA lombarde, tra cui il Pio Albergo Trivulzio.
Il Coronavirus si è diffuso (anche) nelle RSA?
Al centro delle indagini la carenza di dispositivi di protezione per ospiti e operatori sanitari delle RSA e il trasferimento di pazienti Covid in alcune strutture che potrebbe aver influito sulla diffusione del Coronavirus.
Negli scorsi giorni la Procura ha acquisito “una mole ingente di documenti“: si tratta di cartelle cliniche, documenti cartacei e informatici. In più anche i pc e altri dispositivi informatici sono stati sottoposti a sequestro. Il Pio Albergo Trivulzio, è la RSA cittadina che al momento conta il maggior numero di decessi da Coronavirus.
Comune di Milano e Regione: le opposte versioni
Sulla vicenda è intervenuto anche Attilio Fontana. Il Presidente della Lombardia è entrato in argomento da Linate, dove si era recato per accogliere 70 medici, che verranno destinati agli ospedali di Brescia. “Abbiamo nominato due commissioni, una riservata al Pio Albergo Trivulzio e l’altra per tutte le altre strutture“, ha ricordato in quella occasione.
Il tema, al netto delle responsabilità sul contagio da Coronavirus, è anche politico e amministrativo: “Le RSA – ha ricordato Fontana – hanno tutte una gestione autonoma. Al Pio Albergo Trivulzio esiste un consiglio d’amministrazione, un direttore generale, tutte persone che abbiamo nominato il sindaco Sala ed io e che hanno autonomia di gestione“.
Beppe Sala, sindaco di Milano, in una diretta Facebook aveva voluto fare una precisazione: “Sia chiaro che la sanità è di responsabilità della Regione. Se facciamo confusione su questo punto non mettiamo i cittadini in condizione di capire“. Sulla condotta del Pio Albergo Trivulzio dopo lo scoppio della pandemia del Coronavirus, l’ipotesi degli inquirenti è di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo.