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In bici in giro per la Penisola, alla scoperta di borghi solitari, a fare trekking in montagna o a godersi il mare: quest’anno le vacanze sono state per tutti, o quasi, rigorosamente italiane. E ormai che il controesodo è partito per molti, è tempo di capire quanto il Coronavirus e tutto ciò che ne consegue abbia condizionato lo spirito della cittadinanza.
In vacanza senza paura (ma con prudenza)
Alla Stazione Termini di Roma c’è un viavai di turisti che partono e romani che tornano dopo le ferie in pieno controesodo. Paura per il virus? “Non c’è paura della vacanza. Se si prendono le giuste misure e precauzioni non c’è problema. Però essendo musicista e stando sempre in giro ho preferito fare qualcosa per me e per il mio lavoro“, racconta una ragazza.
Una turista proveniente dalla Sardegna e in partenza da Roma si dice tranquilla al momento di fare ritorno verso casa per il controesodo: “Lo sono, perché rispetterò tutte le precauzioni. Il distanziamento, la mascherina, l’utilizzo del gel per le mani. Noi facciamo quel che si può“.
Il controesodo e lo spauracchio lockdown
La preoccupazione per quanto avvenuto in questi giorni in Sardegna, a suo giudizio, non c’è. “Arrivano diversi casi di positività, però credo che se una persona si impegna a rispettare tutte le norme può stare sicura. L’importante è non andare a mettersi nei guai con le proprie mani“, afferma prima di affrontare il proprio personale controesodo.
“Purtroppo è la situazione di oggi che è così. Ci sono molti casi, ma bisogna sopravvivere. La paura di un nuovo lockdown? Io spero che non ci sia, ma se dovesse arrivare ci arrangeremo“, taglia corto un ragazzo campano. E dopo le vacanze, durante il controesodo, all’ipotesi di tornare chiusi in casa sembra non volerci pensare nessuno. Almeno per il momento.