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Come sono stati questi mesi di ‘lockdown’ in seguito alla pandemia di coronavirus per i consiglieri regionali della Lombardia? “Di duro lavoro, anche se da casa“, spiega Fabio Pizzul, presidente del PD della Lombardia, “un periodo tranquillo“, racconta, invece, Roberto Cenci, consigliere del M5S che ha seguito in streaming i pochi consigli regionali organizzati all’Auditorium Gaber, aggiungendo che ha “lavorato meglio evitando in questo modo anche di perdere tempo in chiacchiere con i colleghi“.
Consiglio regionale lombardo, 4218 euro netti per ‘l’esercizio del mandato’
E il rimborso forfettario per ‘l’esercizio del mandato’ di 4218 euro netti, riconosciuti in busta paga anche se non presenti fisicamente al Pirellone? “Non dico che sia giusto darli in questo periodo“, ammette Francesco Ghiroldi appartenente al gruppo Lega, “ma visto che li riceviamo noi li prendiamo“, mentre Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato, ammette che “questi soldi, in piena pandemia, avrebbero dovuto trattenerli“.
I lavori del Consiglio Regionale lombardo si sono ridotti a una seduta nel mese di marzo e a due ad aprile e le commissione svolte soprattutto via web, ma il consigliere di Forza Italia, Armando Invernizzi, ritiene di “non essersi mai fermato” anche se spiega che a volte “spendiamo più di quello che guadagniamo, quindi a volte vanno bene e a volte va male“.
Quindi giusto prendere questi rimborsi per il lavoro da casa? Secondo la consigliera democratica Maria Rozza “questi soldi ce li danno i cittadini, quindi dobbiamo guadagnarceli venendo a lavorare” e il consigliere del gruppo Misto, Niccolò Carretta, aggiunge che “se avendo lavorato da casa qualcuno dovesse chiedermi di restituire una parte delle spese non sostenute voterei a favore“. Appello e impegno preso ufficialmente anche dal consigliere Marco Alparone, di Forza Italia, che promette di “portare questa richiesta all’ufficio di presidenza perché la ritengo giusta in questo periodo di grave crisi economica“.