Caso Cospito, telefonata minatoria e parere della Dda al ministero: cosa sta succedendo

Continua a far discutere il caso di Alfredo Cospito, anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protestare contro il regime del 41 bis al quale è sottoposto, a causa di un episodio inquietante avvenuto martedì 31 gennaio ma riportato oggi.
Tramite una chiamata anonima alla portineria della sede del Resto del Carlino a Bologna una persona ha parlato di “un grave attentato” da realizzare proprio a Bologna “in relazione ai fatti di Cospito”. Lo ha l’edizione bolognese del Resto del Carlino. Nel frattempo la direzione Distrettuale antimafia di Torino ha inoltrato al ministero della Giustizia il parere sul 41 bis per Cospito, ma niente è trapelato sul contenuto.

Anarchici
Anarchici | Photo by Pittigrilli licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en)

La telefonata

Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, la persona che ha telefonato in portineria aveva una voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese. La chiamata, rimbalzata da un numero interno, forse quello del vecchio centralino, è stata presa alle 8:05 ed è terminata dopo pochi secondi.
Sul posto è intervenuta subito la Digos per ascoltare l’addetto che ha preso la chiamata. Sono state avviate le indagini per risalire al numero e al luogo da cui è partita la chiamata, per capire se si sia trattato di una chiamata partita da una cabina, da una casa o da un cellulare.
Sempre il Carlino l’1 febbraio ha ricevuto una lettera contro la premier Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto contro la politica del Governo sull’Ucraina, in cui c’era scritto che “in caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti”, ma è probabile che i due episodi abbiano matrici diverse.

La visita in carcere di Michele Usuelli

A pochi giorni dalla bagarre in Senato sulle visite ad Alfredo Cospito da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico, il consigliere regionale lombardo di +Europa/Radicali, Michele Usuelli, ha visitato il carcere di Opera, nel milanese, dove il detenuto è stato trasferito da Sassari nei giorni scorsi.
“Dice che non c’è differenza tra Sassari e Opera al momento per i suoi bisogni”, ha riferito dopo la visita Usuelli, aggiungendo che “è focalizzato sulla battaglia per un 41 bis più umano, tanto che ci teneva a specificare che ha paura che gli altri detenuti possano pensare che riceva trattamenti di favore in quanto noto. Aveva moltissimo questa preoccupazione”.
Intanto la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per capire se l’intervento in aula dell’onorevole Giovanni Donzelli sul caso Cospito, che ha citato documenti divulgati dal sottosegretario Andrea Delmastro, possa costituire un reato o se si tratta di una violazione delle norme che regolamentano i rapporti tra Stato, Parlamento, circuito carcerario e procure antimafia.

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