Contro il caro-affitti non si fermano le proteste degli studenti. Dopo la prima manifestazione, cominciata a Milano su iniziativa della studentessa Ilaria Lamera, lo sciopero arriva sotto il Ministero. I giovani universitari, dopo essersi accampati in vari atenei nazionali, sono dalle prime ore di giovedì 11 maggio davanti alla sede del ministero dell’Università e della Ricerca. Gli universitari hanno, a tal proposito, ribadito: “Siamo stanchi. Dopo Milano, Bologna, Firenze, Torino e da altre città, e dopo che a Roma le tende sono comparse anche davanti all’università di Tor Vergata, abbiamo deciso di portare la protesta direttamente sotto il Ministero dell’Università e della Ricerca. Le nostre richieste vanno tutte nella direzione dell’elaborazione e dell’attuazione di politiche e strumenti che servano per garantire realmente il diritto allo studio a tutti. Invitiamo tutti gli studenti di tutti gli atenei alla mobilitazione continua e permanente!“.
Le parole della Bernini
Sulle manifestazioni, mentre queste dilagano in tutta Italia, è nuovamente intervenuta Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della ricerca, che ha Radio 24 ha dichiarato: “Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti. C’è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia. Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane”, ha dichiarato Bernini. “Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo“.
Bernini ha poi parlato del numero di accessi alle Facoltà di Medicina nelle università, confermando che questi aumenteranno. Resi noti dal quotidiano Il Sole 24 Ore, per il 2023 questi saranno 19mila in più – contro gli attuali 14.787 -, e 30mila in più entro il 2030. “Il numero di accessi alla facoltà di medicina nelle università quest’anno aumenterà. Il senso di questa apertura è programmata sul fabbisogno. Non possiamo aprire in maniera indiscriminata, ma sicuramente la commissione ha elaborato quanti medici saranno necessari sulla base di questo dato e su determinate tipologie di medici. Dovremo continuare a verificare quanti numeri sono necessari e su quali specializzazioni”, ha concluso. Quella diffusa da Il Sole 24 Ore era la bozza di un rapporto dei tecnici. Diversamente, la relazione definitiva verrà presentata la prossima settimana.
Parola agli studenti
L’Unione degli Universitari prosegue nel frattempo la mobilitazione. Sono attese per giovedì 11 maggio manifestazioni a Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma. Camilla Piredda, coordinatrice dell’Udu, è intervenuta sulle dichiarazioni del ministro Valditara, affermando: “Ci hanno fatto molto arrabbiare perché hanno dato il segno di una politica incapace di assumersi le proprie responsabilità. Per questo motivo, oggi non molliamo ma anzi raddoppiamo con manifestazioni in otto città universitarie”.
Nel frattempo, il sindacato studentesco ha chiesto la convocazione di un tavolo urgente presso il ministero dell’Università: l’obiettivo è quello di trovare una soluzione alla crisi abitativa che sta interessando l’Italia. Nella lettera indirizzata alla ministra Bernini, “parliamo della situazione degli affitti e delle residenze universitarie. Abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni su come si stanno spendendo le risorse del Pnrr, le quali stanno andando a favore di studentati privati. Come si può pensare che uno sconto del 15% sul canone di mercato potrà essere risolutivo? Invece i famosi 400 milioni di euro, ricordati anche oggi dalla Ministra Bernini, sono troppo pochi e congelati da mesi. Se veramente il Next Generation EU deve guardare alle nuove generazioni, vorremmo che queste venissero coinvolte e consultate. Per questo, abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare la crisi abitativa”, ha concluso Piredda.