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Il garante nazionale delle persone sottoposte a misura restrittiva della libertà personale, Mauro Palma, è amarissimo sulla situazione delle carceri italiane. “Sono certo verrà fatta giustizia per i detenuti maltrattati al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Bisogna educare la società affinché la figura degli agenti penitenziari non sia vista solo come qualcosa di repressivo“, spiega. Quindi aggiunge: “Non c’è differenza tra nord e sud. Sono coinvolto in ben tre processi di tre Regioni differenti“.
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Samuele Ciambriello, garante campano delle persone sottoposte a misura restrittiva della libertà personale, torna a parlare di carceri, caso Cucchi e non solo. Lo fa a margine del rinvio a giudizio di 107 persone per le violenze di aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Gli indagati includono soprattutto poliziotti della Penitenziaria e funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap).
Il caso Cucchi e la riflessione del garante
“La storia del caso Cucchi – spiega Ciambriello – mi fa riflettere su un fatto, che riguarda anche la Campania. Perché il garante tutela le persone private della libertà. Io posso intervenire anche se a fermare una persona è la Questura. E anche quando la Questura ti trattiene per 3-4 giorni e sei pronto per uscire. Ma le nostre carceri sono piene di agenti di Polizia penitenziaria. E non per maltrattamenti“.
E quindi Ciambriello entra nel merito del discorso. Lo fa con un atto d’accusa in piena regola: “Qui, a Santa Maria, ci sono agenti in detenzione perché hanno portato droga nelle carceri. Alcuni hanno portato telefonini nelle carceri. L’ultimo arresto è di ieri. Un agente penitenziario aveva portato droga nella struttura, altro che elicotteri o droni“.
Carceri: un appello alla politica
Una situazione dunque molto grave, che secondo Ciambriello richiede un intervento di petto: “Lo dico perché c’è un intero sistema da riformare, quello della giustizia. Io non posso essere tutore dell’ordine e mettere in campo la divisa con disonore. In quei luoghi, poi, ce la si prende con una persona come Cucchi. Che aveva anche un problema in più, relativo alla tossicodipendenza. E molte volte nelle carceri ce la si prende con i poveri. E se sono ricchi, si chiede loro una tangente per fornirli di droga o telefonini“.
Il garante dei diritti delle persone private della libertà personale conclude quindi con un appello. La sua richiesta è che si faccia qualcosa a livello nazionale per cambiare la situazione delle carceri. “Questa situazione mi indigna e mi fa provare amarezza, perché anche su questo la politica non interviene. Per fortuna coloro che si comportano così sono la minoranza“, afferma.
Carceri e Santa Maria Capua Vetere, il garante: “È un depistaggio di stato; applaudirono Salvini”
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Convegno sul bilancio del 2021 al Consiglio Regionale della Campania. Il garante campano delle persone sottoposte a limitazione di libertà personale, Samuele Ciambriello: “Chiedo al governo un anno di carcere in meno per i detenuti con piccole pene”. Sul bilancio del 2021: “Troppi tentativi di suicidio e atti di autolesionismo”. Sulle violenze di Santa Maria Capua Vetere: “Agenti applaudirono Salvini quando li difese, oggi sappiamo che è stato un depistaggio di stato”.