A partire da oggi, venerdì 11 febbraio, è venuto meno l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in tutta Italia. I Dpi anti Covid rimarranno invece obbligatori in tutti i luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto, oltre che a quegli eventi o manifestazioni dove si rischiano assembramenti.
Sempre da oggi, riaprano anche le discoteche e i locali da ballo interessati dal Decreto Festività che il Governo Draghi aveva introdotto prima di Capodanno. Per ballare, però, è necessario esibire il super green pass, il certificato che ottengono coloro che sono vaccinati o guariti dal Covid. La capienza dei locali, inoltre, è ridotta; mentre l’obbligo di mascherina vige solo all’ingresso e non in pista.
Quali sono le prossime date del calendario delle riaperture (o delle restrizioni) dell’esecutivo? Dal 15 febbraio tutti i lavoratori pubblici e privati possono accedere al proprio luogo di lavoro solo presentando il super green pass. Per gli over 50, infatti, è in vigore l’obbligo vaccinale. I dipendenti che non rispettano questa disposizione rischiano una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro.
Fino al 28 febbraio è prevista la distribuzione di mascherine Ffp2 gratuite a docenti e studenti degli istituti statali e paritari in regime di autosorveglianza. Per gli alunni sono inoltre disponibili tamponi anti Covid gratuiti grazie a un finanziamento ad hoc della struttura commissariale.
Dal 1° marzo la capienza salirà al 60% per gli impianti sportivi al chiuso e al 75% per quelli all’aperto. Per la riapertura completa bisognerà invece attendere. I Ministeri della Salute e dello Sport valuteranno infatti il da farsi sulla base dell’andamento della curva epidemiologica.
Il 31 marzo 2022 scade invece lo stato d’emergenza, in vigore esattamente da due anni. Lo stop porterà con sé una serie di novità che riepiloghiamo in questo articolo. Ci saranno infatti conseguenze sia per lo smart working sia per il green pass. La certificazione verde anti Covid potrebbe infatti restare in vigore anche in caso di mancato rinnovo dello stato d’emergenza: si ipotizza fino al 15 giugno.
Giorno – il 15 giugno – in cui scade l’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50; oltre che per personale scolastico e sanitario, forze dell’ordine e dipendenti esterni delle Rsa, le residenze sanitarie per anziani. Per quanto riguarda l’addio al green pass, invece, non ci sono ancora certezze, ma è plausibile che sia progressivo a seconda delle diverse attività.
Stando alle indiscrezioni i primi a poterlo eliminare all’aperto dovrebbero essere bar e ristoranti. Seguono i circoli sportivi dove si pratica sport all’aperto. Le palestre al chiuso probabilmente saranno fra le ultime a salutare l’obbligo del pass. Lo stesso discorso vale anche per cinema e teatri, mentre qualche libertà in più potrebbe spettare alle arene all’aperto.
Ancora al centro della discussione, infine, la revoca dell’obbligo di certificazione verde anti Covid nei negozi dove è possibile accedere con il green pass base (ottenibile anche tramite tampone negativo). Un suo eventuale addio potrebbe infatti essere accompagnato dalla permanenza della regola degli ingressi contingentati. Da ultimo, il certificato rimarrà obbligatorio sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e su quelli locali.
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