In provincia di Brescia è stato riscontrato un focolaio di Covid nell’ultimo allevamento di visoni di questa provincia. Uno dei visoni è risultato positivo e ieri, secondo l’ordinanza firmata il 3 maggio dal ministro della Salute Orazio Schillaci, e pubblicata il 6 maggio in Gazzetta Ufficiale, tutti i 1600 animali sono stati abbattuti. Come previsto dalla legge, Brescia cesserà la sua attività di allevamento di visoni quali animali da pelliccia.
I test e le conseguenze
I test erano stati effettuati lo scorso 26 aprile ed erano terminati con la scoperta della positività di uno dei capi di visone. I visoni erano già in attesa di un ricollocamento, perché la legge prevedeva la dismissione degli allevamenti di animali da pelliccia entro il 30 giugno del 2022. Il titolare dell’allevamento era stato costretto, a causa di questa situazione, a rimanere fermo per più di due anni. Fino all’abbattimento dei capi, l’allevamento si era dovuto limitare alla cura quotidiana dei visoni, senza poter effettuare vendite.
Purtroppo, non è ancora possibile stabilire con certezza se esista una cura per gli animali che contraggono il Covid, quindi la normativa prevista dal Regolamento Europeo prevede l’abbattimento di tutti gli animali conviventi con il soggetto malato. L’altro ieri il dipartimento veterinario di Ats Brescia ha emesso il provvedimento per avviare la procedura di abbattimento, dopo aver informato l’allevatore e le istituzioni interessate, tra cui il Comune di Calvagese. La polizia locale, i carabinieri e la Digos erano nella zona durante le operazioni. L’abbattimento è stato portato a termine dai tecnici dell’Ats, muniti di tutte le protezioni necessarie. L’allevamento chiuderà tra pochi giorni e Giuseppe Cerri, l’allevatore, andrà in pensione dopo 40 anni di attività.
Cosa sappiamo degli animali affetti dal virus
Lorella Morandi, veterinaria che ha combattuto per anni contro la chiusura degli allevamenti del Bresciano, ha spiegato che i visoni, così come i furetti, sono un bacino per il virus del Covid. Ancora si sa molto poco, sicuramente è chiaro che l’uomo può trasmettere il virus agli animali. Questo è già accaduto in Danimarca dove alcuni lavoratori di un allevamento, risultati positivi, hanno infettato i visoni. La veterinaria continua affermando che pare che all’interno del corpo di questi animali possano esserci delle mutazioni del virus, quindi i vaccini già esistenti potrebbero avere valore nullo.
Ats conferma quanto detto da Lorella Morandi. Infatti, Antonio Vitali, il direttore del dipartimento veterinario di Ats Brescia, ha affermato: “Dal punto di vista della letteratura scientifica è possibile che ci possa essere una trasmissione dall’animale all’uomo in determinate condizioni e per questo il coronavirus è stato inserito nella categoria A delle malattie animali che prevedono l’abbattimento”.