Bonus energetico da 1.500 euro a tutti i dipendenti: l’imprenditore spiega

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Un regalo di Pasqua di 1.500 euro lordi per tutti i suoi quarantacinque dipendenti come ‘bonus energetico’. È questa l’iniziativa dell’imprenditore Siro Della Flora, titolare della Metallurgica Legnanese, azienda di compravendita di acciaio con sede a Rescaldina: “Si parla tanto degli aumenti delle bollette. Per questo abbiamo voluto mandare un segnale ai nostri collaboratori“, la sua spiegazione.

Il bonus e l’attenzione pubblica: “A saperlo, non l’avrei fatto”

Della Flora, peraltro, non si aspettava tanta attenzione per il bonus concesso a chi lavora per lui. “I costi che hanno i miei dipendenti ce li ho anch’io. Il riscaldamento di casa, la cucina, l’energia elettrica. Ho pensato di fare una sorpresa per Pasqua. Avessi saputo quello che poi è successo, probabilmente non l’avrei fatto“, si schernisce con una risata.

Della Flora, infatti, non si aspettava che il ‘bonus energetico’ della Metallurgica Legnanese diventasse di dominio pubblico. “Pensavo restasse un’iniziativa nascosta – ammette –. Però ha cominciato a parlarne uno, poi un altro e un altro ancora. Così la voce è girata. Ma io non sono molto avvezzo a queste cose. Tutti parlano di questi costi in aumento per le famiglie. Se poi vogliamo quantificare questo bonus, è un piccolo gesto. Non è che sia un gran sacrificio. Però era un segnale per dire che l’azienda c’è. E che se c’è un bisogno, io sono disponibile“.

Perché 1.500 euro a tutti: “Sono stato dipendente, so cosa significhi”

Il bonus è un modo per cementare i già buoni rapporti nell’azienda, ma anche evitare che i lavoratori debbano far fronte a gravi problemi nella vita personale. “Quando uno ha il mutuo della casa, le rate della macchina, e capita un aumento di questo tipo, è spontaneo domandarsi come possano fare. Sono stato dipendente anche io – racconta Siro –. L’ho fatto per dieci anni, e so cosa significa farlo. I sacrifici sono tanti. E non voglio trattare i miei dipendenti come trattavano me tanti anni fa. Un lavoratore non contava nulla, e lo stipendio sembrava un regalo. Ecco, io non voglio essere quel tipo di datore di lavoro“.

Un benefattore?“, conclude l’imprenditore. “Quello no. Ci vuol poco a capire quanti sacrifici faccia chi lavora. Mi sono svegliato una mattina e ho deciso di lanciare un segnale. Visto che è Pasqua, volevo fare un regalo nell’uovo di Pasqua. Anche perché, parliamoci chiaro, il titolare di un’azienda può essere bravo e i dirigenti anche. Ma se poi manca la forza lavoro è come una Ferrari senza motore. Ci vogliono questi signori, che lavorano. E quindi ben venga un bonus di 1.500 euro lordi“.

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