L’Autorità per l’energia (Arera) lancia l’allarme: nel trimestre ottobre-dicembre per i consumatori che si scaldano e cucinano con il gas arriveranno rincari delle bollette senza precedenti. “Variazioni dei costi mai verificatesi”, è l’espressione utilizzata. Considerato che nei primi tre mesi del 2022 le bollette sono rincarate del 42%, l’authority prevede che andrà ancora peggio. Senza nuovi interventi l’aumento sarebbe “di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso” e il rinnovo degli sconti sugli oneri generali di sistema, atteso a giorni, lo calmiererà solo in parte. Si arriverà a livelli “difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera”. Uno scenario definito “drammatico”.
Bollette gas, l’ottimismo del ministro Cingolani
Il documento, datata 29 luglio, è intitolato “Segnalazione dell’autorità di regolazione in relazione alle criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale” causati dalla guerra in Ucraina e dall’”ormai conclamato uso del gas quale strumento di pressione sulle economie europee”. I toni sono decisamente allarmati. Arera ricorda che “l’attuale contesto di guerra ha determinato una situazione congiunturale di forte tensione, a livello nazionale e comunitario, sui mercati dell’energia, in particolare di quello del gas naturale. Con i prezzi nei mercati all’ingrosso che hanno superato i 200 €/MWh. Più del doppio dei prezzi, già molto elevati, registrati nei mesi precedenti e pari a circa dieci volte i prezzi medi degli ultimi cinque anni”.
Ma i prezzi non sono l’unico problema. Nonostante l’ottimismo ostentato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui l’Italia se la caverà senza razionamenti, l’autorità rileva che la “forte incertezza circa la disponibilità effettiva di un’adeguata offerta di gas naturale per il prossimo inverno” comporta “difficoltà a reperire sui mercati all’ingrosso i volumi necessari per soddisfare la domanda. Inclusa quella per uso domestico. E, per molti clienti finali, a concludere contratti di fornitura per il prossimo anno termico”. Cosa che fa presagire “una potenziale crescita dei casi di attivazione del servizio di default trasporto”. Nonché “un successivo trasferimento massivo dei clienti finali nei servizi di ultima istanza”.
Della questione se ne occuperà il nuovo governo
L’Italia cosa sta facendo su questi fronti? Secondo il ministro Cingolani, grazie alla diversificazione degli acquisti di gas e delle fonti di produzione di energia, siamo tranquilli. “Nel breve termine (2022 e 2023) la riduzione dell’offerta dalla Russia è compensata dalle nuove forniture algerine e non c’è necessità di misure di contenimento drastico della domanda da parte del settore industriale”. Sarà sufficiente “abbassare di un grado e ridurre di un’ora il riscaldamento di case e uffici, sia pubblici che privati”, aveva garantito il 27 luglio. A breve, comunque, del problema dovrà occuparsi la nuova maggioranza. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto che “questa settimana in CdM su proposta della Lega questo governo approverà un decreto che rinnova fino al 30 settembre gli sconti su bollette della luce e gas”. Tuttavia la proroga fino a fine settembre è stata varata già a fine giugno.