La ragazza avrebbe scelto il centro medico dopo aver visto un annuncio su TikTok. È arrivata il 4 novembre a Roma dalla Sicilia insieme al fidanzato e dopo la somministrazione dell’anestesia locale si sarebbe sentita subito male
Margaret Spada è morta dopo essersi sottosposta a un intervento di rinoplastica. La giovane, di origine siracusana, aveva scelto la struttura da una pubblicità su TikTok. Lo studio medico, in cui non era presente nessuna documentazione sull’intervento, è stato sequestrato dai carabinieri del Nas. Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Le autorità hanno acquisito il video registrato dal fidanzato nel momento in cui i medici hanno provato a rianimare la giovane.
Chi sono i due indagati
Per la morte di Agata Margaret Spada sono indagati per omicidio colposo Marco e Marco Antonio Procopio, padre e figlio. Marco Antonio Procopio doveva operare la 22enne. Il trentaduenne, nato in Brasile, ha una laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’università di “Vasile Goldis” di Arad, in Romania. L’ambulatorio in cui operavano i due si trova a Roma, in zona Eur. All’interno del condominio non sono state trovate cartelle cliniche dell’intervento di Margaret. I due Procopio si facevano pubblicità sui social promettendo un intervento di 20 minuti al costo di 2.800 euro: “Rimodellamento del naso in 20 minuti“, “intervento mini invasivo e senza cicatrici“.
Il pubblico ministero Erminio Amelio ha disposto l’autopsia per venerdì 15 novembre al policlinico di Tor Vergata. Questa stabilirà le cause del decesso e se i medici hanno seguito le procedure previste e rispettato le linee guida. Con il supporto dei carabinieri del Nas, la Procura sta accertando se il centro medico fosse adeguatamente attrezzato per l’intervento e capace di gestire eventuali emergenze.
Cosa è successo
La ragazza avrebbe scelto il centro medico dopo aver visto un annuncio su TikTok. È arrivata il 4 novembre a Roma dalla Sicilia insieme al fidanzato e dopo la somministrazione dell’anestesia locale si sarebbe sentita subito male. È stata poi trasferita d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, ma nonostante i tentativi di soccorso è morta il 7 novembre scorso dopo tre giorni di coma.
Durante l’intervento, il fidanzato ha chiesto di poter entrare in sala operatoria avendo intuito che si stava verificando qualche problema. Successivamente è riuscito a registrare il momento in cui i due medici cercavano di rianimare la ragazza. “La cosa assurda è che comunque si trattava di un intervento di routine e che una ragazza di 22 anni torna a casa dentro una bara, è inaccettabile per la famiglia”, ha detto l’avvocato dei familiari di Margaret, Alessandro Vinci. “Andrei cauto a parlare di sala operatoria, non ci trovavamo certo in una struttura ospedaliera: è un ambulatorio, un centro medico“, ha aggiunto.
“Per chiarire le cause della morte sarà necessaria l’autopsia. Margaret aveva scelto la struttura dove effettuare l’intervento dopo alcune ricerche su internet”, ha continuato. “La famiglia, i genitori, la sorella in questo momento sono circondati dall’affetto di tante persone e sono chiusi in un silenzio di dolore che non è spiegabile a parole. Chiedono di conoscere circostanze e cause per la morte della figlia. I genitori sapevano dove la figlia si era recata per fare l’intervento e Margaret si era affidata ad un chirurgo italiano, non ha seguito mode o tendenze dove spesso si va nei Paesi dell’Est o del nord Africa. Quella struttura doveva dare garanzie ma toccherà all’indagine accertarlo”, ha aggiunto.
Ordine medici Roma: “Cercheremo di capire se c’erano le necessarie autorizzazioni“
Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione italiana degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, ha dichiarato: “Quando si sceglie un professionista andrebbero verificati i titoli anche se lo abbiamo visto sui social. Sul portale della Fnomceo nella sezione anagrafica è possibile inserire il nome e il cognome e si possono trovare i dati per verificare se quella persona è un medico iscritto all’Ordine”. “Un maggiore impegno sulla formazione, attraverso un’azione più incisiva degli Ordini e il superamento del sistema Ecm così come oggi lo conosciamo per renderlo più vicino ai bisogni dei professionisti“, ha aggiunto.
Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi ha dichiarato: “Al momento non siamo stati informati ufficialmente dalla Procura o da altri soggetti istituzionali. Non so nemmeno il nome del collega coinvolto, né se è iscritto all’Ordine di Roma. Siamo in attesa di notizie anche su quello che è accaduto e su cui, ovviamente, apriremo un fascicolo“. “Cercheremo di capire che cosa è successo in realtà che tipologia di intervento è stato fatto, se c’erano le necessarie autorizzazioni e competenze, se le strutture erano a norma. Prima di fare altri passi dobbiamo sapere come sono andate le cose. Quando potremo aprire la pratica e conoscere gli i sviluppi delle indagini che faranno le forze dell’ordine e la Procura ci potremo attivare, come prevede la legge”, ha continuato.