Autocertificazione, come si compila? I consigli per non sbagliare

Con il ritorno di buona parte dell’Italia in zona rossa, per molti italiani è arrivato il momento di rimettere mano all’autocertificazione. In questo articolo spiegheremo dove scaricare il modulo, come compilarlo e quando è necessario averlo con sé.

Come si compila l’autocertificazione?

Nel modulo volta scaricato il modulo (scaricabile da QUI) bisogna inserire tutte le informazioni richieste. Nella prima parte è necessario inserire i propri dati personali, ossia nome, cognome, residenza e documento d’identità. Bisogna poi dichiarare di essere a conoscenza di tutte le norme che regolano gli spostamenti in Italia e selezionare il motivo del proprio spostamento. La scelta è tra “comprovate esigenze lavorative”, “motivi di salute” e “altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio”. Se si seleziona quest’ultima voce bisogna specificare il motivo dello spostamento. Nell’autocertificazione è sempre necessario indicare l’indirizzo di inizio e di fine dello spostamento. Infine, il modulo deve essere firmato e consegnato alle forze dell’ordine in caso di controllo.

Quando serve l’autocertificazione?

Nelle regioni in zona rossa l’autocertificazione è sempre necessaria. In queste aree, infatti, è possibile spostarsi solo per comprovate esigenze lavorative, urgenze o necessità di vario tipo. In zona arancione, invece, il modulo dev’essere scaricato e compilato (online o direttamente a mano) quando è necessario spostarsi da un comune all’altro. A prescindere dalla zona in cui si vive, bisogna sempre avere l’autocertificazione a portata di mano quando ci si sposta tra le 22 e le 5:00 (la fascia oraria in cui è in vigore il coprifuoco nazionale).

La sentenza del Gup del tribunale di Reggio Emilia

Negli ultimi giorni ha fatto discutere la sentenza del Gup del tribunale di Reggio Emilia, Dario De Luca, relativa al caso di un uomo e una donna che lo scorso 13 marzo hanno fornito ai Carabinieri un’autocertificazione non veritiera. Secondo il giudice “il fatto non costituisce reato”, poiché si sarebbe trattato di un “falso inutile”. Il Tribunale, inoltre, ha definito illegittimo il primo Dpcm emanato dall’ex premier Giuseppe Conte. Nella sentenza si spiega che le limitazioni alla libertà personale possono essere imposte solo in base a un atto dell’autorità giudiziaria e non, invece, da un atto amministrativo. De Luca, inoltre, ha sottolineato che le restrizioni sarebbe dovute essere disposte “nei casi e nei modi previsti dalla legge”, non con limitazioni generalizzate e assolute della libertà personale, come invece è successo. Essendo scaduti i termini per presentare opposizione in appello da parte del pm, la sentenza è diventata definitiva.

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