AstraZeneca, ora manca la fiducia nel vaccino: “Defezioni del 30%”

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Abbiamo ripreso le vaccinazioni per le fasce di popolazione a cui è riservato AstraZeneca, quindi insegnanti e forze dell’ordine. Già sabato e domenica abbiamo visto il 30% in meno di adesioni, presumibilmente legato alla sospensione cautelativa“. La denuncia arriva dalla dottoressa Paola Crosasso, direttrice delle farmacie ospedaliere Asl Torino.

Vaccino AstraZeneca, crollano le adesioni: la denuncia

Anche nella giornata di oggi stiamo notando un calo nell’adesione alla vaccinazione con AstraZeneca – prosegue la dottoressa –. A me preoccupa molto che siano proprio gli insegnanti a non comprendere quello che è stato questa sospensione. Si è trattato di un momento di ulteriore approfondimento dei dati clinici che erano stati presentati al momento della registrazione del farmaco“.

Le defezioni avvenute in Piemonte dopo lo stop and go di AstraZeneca non sono di scarso rilievo. Così la direttrice delle farmacie ospedaliere di Torino spiega ulteriormente la situazione. “La sospensione da parte delle autorità regolatorie è stata cautelativa. La revoca della sospensione certifica, tramite Ema e Aifa, la sicurezza e l’efficacia del vaccino“, sono le sue parole.

La storia del vaccino e l’esempio degli anziani

La dottoressa Crosasso aggiunge quindi di capire da cosa nasca l’attuale percezione di AstraZeneca. “Credo che ci sia stato un calo di fiducia da parte della popolazione, anche legato alla storia di questo vaccino – ammette –. Inizialmente AstraZeneca era stato registrato per gli under 55, successivamente per gli over 55. Poi c’è stata questa sospensione. La fiducia generale è calata, ma bisogna continuare nella ricerca. A livello internazionale stanno facendo gli approfondimenti, che comunque stanno dando ottimi risultati“.

C’è poi chi non si lascia frenare dalla paura verso AstraZeneca. “Gli anziani invece sono sicuramente un esempio da seguire per noi giovani. Perché osservo la volontà e il desiderio di vaccinarsi. Vale anche per chi è ancora più anziano, come gli over 90. Ci sono dei centenari che chiedono di potersi vaccinare e fanno di tutto per essere trasportati ai punti vaccinali anticipando i tempi. Mi auguro quindi che queste defezioni del 30% finiscano e si risalga“, è l’appello finale della dottoressa Crosasso.

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