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Di fronte al ministero della Salute a Roma e in contemporanea in altre città, sono stati organizzati dei presidi dai comitati dei parenti dei pazienti ricoverati nelle Rsa. Le associazioni denunciano un regime carcerario “che impedisce ai nostri familiari di uscire dalle strutture da due anni“, denunciano.
Visite impossibili nelle Rsa: “È come in carcere”
Le varie fasi che ha attraversato il Covid nel corso dei mesi, per le famiglie dei pazienti, sembrano non esserci realmente state. “Per noi non cambierà nulla. Per noi l’emergenza non finisce. Infatti i nostri parenti non possono uscire da queste Rsa e le visite sono ostacolate. Alcuni non sono più usciti dalle loro stanze. Noi non possiamo andare a visitarli nelle loro camere, non possiamo vedere i reparti. Quindi non abbiamo nessuna idea di cosa stia succedendo lì dentro, sappiamo solo che c’è molta confusione. E che i nostri cari perdono le loro cose“.
“Li vediamo ancora, ma tramite visite in modalità colloquio. In pratica come avviene in carcere – è la dura accusa –. Non possiamo toccarli né abbracciarli, nonostante abbiamo il Green pass rafforzato. Questo senza tener presente che noi siamo parte della loro cura“. E la rabbia delle famiglie si scarica verso chi dirige le Rsa: “Tutto è lasciato alla discrezionalità delle direzioni sanitarie, che non ci permettono nemmeno di visitare le stanze dei nostri parenti“.
Ricoverati e vaccinati: “Hanno avuto tutti il Covid”
“Io non ho mai visto mia madre dove dorme, né il suo reparto. Ci concedono una visita settimanale, su prenotazione e a rotazione di tutti i pazienti del reparto. Questo significa che per tre mesi non ho visto mia madre – è un’altra drammatica testimonianza –. Mia madre ha tutti e tre i vaccini, ma mentre loro erano chiusi nella Rsa dal 24 dicembre al 24 marzo si sono tutti contagiati. Ma essendo vaccinati non hanno avuto nessun problema. Davvero non capisco cosa stiano aspettando per riaprire“.
La richiesta delle famiglie, quindi, è chiara: “Chiediamo che sia data loro la possibilità di uscire. E vogliamo un tavolo nazionale per discutere delle Rsa, perché queste strutture non riescono a fornire cura e salute ai nostri cari. Alcune denunce sono arrivate anche a Strasburgo, e l’organismo della comunità europea che verrà a controllare le carceri in Italia vorrà controllare anche queste strutture“.