Ex deputato e dirigente del Partito Comunista Italiano, ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti, per la giustizia sociale e per la libertà
Aldo Tortorella è morto la notte scorsa a Roma all’età di 98 anni. La sua figura rappresenta un capitolo significativo della storia politica e sociale italiana. Ex deputato e dirigente del Partito Comunista Italiano, Tortorella ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti, per la giustizia sociale e per la libertà, diventando un simbolo della Resistenza italiana e della sinistra progressista.
Un’infanzia segnata dalla storia
Nato a Napoli il 10 luglio 1926, Tortorella visse un’infanzia segnata da eventi storici cruciali. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il giovane Aldo si unì ai partigiani milanesi, adottando il nome di battaglia “partigiano Alessio”. Questo soprannome non è solo un semplice alias, ma un simbolo di coraggio, determinazione e resistenza contro l’oppressione nazifascista. La sua adesione alla Resistenza non fu un atto isolato, ma una scelta che rifletteva l’ideale di libertà e giustizia che avrebbe guidato la sua vita e la sua carriera politica.
La carriera politica di Aldo Tortorella
Durante gli anni universitari, Tortorella si spostò tra Genova e Milano, dove si formò politicamente e culturalmente. Divenne dirigente del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile dei partigiani, nel 1944. Dopo la Liberazione, intraprese una carriera nel giornalismo, lavorando con l’Unità di Genova e successivamente con l’Unità di Milano, dove divenne direttore nazionale dal 1970 al 1975.
“Con infinito dolore annuncio la scomparsa del carissimo Aldo Tortorella, il partigiano Alessio, parlamentare, intellettuale di straordinaria levatura, un punto di riferimento per tutta l’ANPI e per tutte le antifasciste e gli antifascisti. Un compagno.”
Gianfranco Pagliarulo pic.twitter.com/T00J1NYfVl
— A.N.P.I. Nazionale (@Anpinazionale) February 6, 2025
La sua ascesa nel Partito Comunista Italiano iniziò negli anni ’60, culminando nella sua prima elezione in Parlamento nel 1972. Aldo Tortorella rappresentò il PCI per sei legislature fino al 1994, quando si unì al Partito Democratico della Sinistra (Pds). Durante la segreteria di Enrico Berlinguer, divenne un esponente di spicco, contribuendo significativamente al dibattito politico dell’epoca.
L’eredità di Aldo Tortorella
La scomparsa di Tortorella ha suscitato una vasta eco nella comunità politica e sociale italiana. Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI, ha espresso il suo dolore per la perdita di un “punto di riferimento per tutte le antifasciste e gli antifascisti”. Anche Goffredo Bettini, esponente del Partito Democratico, ha sottolineato l’importanza di Tortorella, definendolo un “grande comunista italiano, combattente instancabile per la giustizia e la libertà”.
Il suo impegno per un’Italia più giusta e equa continuerà a ispirare generazioni di attivisti e politici. La figura di Aldo Tortorella emerge come un simbolo di resistenza e determinazione in un contesto in cui i valori della democrazia e della giustizia sociale sono sempre più messi alla prova.