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Accolto tra gli applausi l’arrivo del feretro di Carla Fracci nel foyer della Scala dov’è allestita la camera ardente. All’arrivo del carro funebre un centinaio di persone all’esterno del teatro si è lasciato andare in un lungo applauso accompagnato dallo scampanellio di un tram che è stato suonato alle ore 12 in punto davanti al Teatro.
Carla Fracci è scomparsa ieri all’età di 84 anni. L’étoile stava lottando da tempo con un tumore che aveva deciso di affrontare con coraggio e strettissimo riserbo. Gravissimo lutto per il mondo della danza, dello spettacolo, ma in generale per l’Italia e il mondo intero.
Umile e leggiadra, dolce e determinata, Carla Fracci era nata a breve distanza dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale in una Milano popolare, figlia di una famiglia semplice. Il padre lavorava come bigliettaio del tram, la madre era operaia alla Innocenti. E proprio qualche passo estemporaneo nel salone del dopolavoro del papà tranviere, quando aveva solo 10 anni, convinse qualcuno che quella bimba era nata per lasciare il mondo a bocca aperta. “Non capivo il perché di tutti quegli esercizi e del sacrificio cui dovevo sottopormi. Era pesantissimo. E io volevo fare la parrucchiera“, confessò poi.
Nel lontano 1955 il suo debutto alla Scala, nella Cenerentola. Nei decenni successivi divenne quindi protagonista di indimenticabili interpretazioni in capolavori come Lo schiaccianoci o il Lago dei Cigni. Tra i personaggi a cui ha dato nuova vita spiccano Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini. E, soprattutto, Giselle. Cui, forse, si lega Carla Fracci nell’immaginario collettivo italiano e non solo.
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“Ha amato Milano profondamente e credo che raramente si sia visto un ricambio così sincero da parte della città”. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine dell’apertura della camera ardente di Carla Fracci. “Si tratta di uno dei rari casi in cui tutti sono a favore, in cui tutti l’hanno ammirata e amata”, ha continuato il primo cittadino, “la sua è una bella storia, nascere in una famiglia normale, con una volontà di costruire qualcosa di importante”. “Ci ha dato delle gioie incredibili, delle emozioni insuperabili“, ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “È stata un’accoglienza straordinaria“, dice il figlio della Fracci, Francesco Menegatti, “di una intensità fuori dal comune”, ha continuato, “sono sicuro che mia mamma sarebbe stata molto contenta di tutto questo“.
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