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In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, gli uomini sono scesi in piazza a Roma con cartelli e scarpe rosse per manifestare contro la violenza sulle donne. “Cari uomini, abbiamo un problema“, è l’appello sottoscritto dai segretari di CGIL, CISL e UIL. A Piazza del Popolo erano presenti anche i segretari dei sindacati dei pensionati: Pedretti (SPI CGIL), Ragazzini (FNP CISL) e Barbagallo (UILP).
8 marzo: perché anche gli uomini devono mobilitarsi
Tra i cartelli letti in piazza spiccano “Ci mettiamo la faccia. No alla violenza sulle donne“, “Basta uomini violenti“, “Basta con gli stereotipi sessisti“, “Anche se ci crediamo assolti, siamo tutti coinvolti“. Sono gli uomini in piazza l’8 marzo, per affermare che la violenza sulle donne non è un problema solo delle donne.
Ma perché anche gli uomini hanno deciso di manifestare l’8 marzo? Ecco la loro spiegazione: “Noi siamo in piazza, intanto, come uomini. Poi siamo anche sindacalisti e dirigenti sindacali. Ma siamo in piazza per dire che la responsabilità della violenza sulle donne è degli uomini. Dei maschi. E il tema non è la differenza di genere intesa al femminile, ma la differenza di genere intesa al maschile. Perché abbiamo noi la responsabilità dell’uso delle violenze“.
I compiti maschili contro la violenza sulle donne
“Noi abbiamo il compito di denunciare le violenze, di sostenere un percorso culturale verso le nuove generazioni affinché non si usi la violenza. Ma soprattutto dobbiamo batterci perché i diritti delle donne vengano affermati. Affermati anche rispetto ad alcune leggi avanzate che il Paese ha, ma che non corrispondono alla realtà. Perché poi le donne hanno un salario più basso, hanno meno diritti, fanno meno carriera. Per cui la violenza è molta, e non si limita al femminicidio“. E per questo è importante che in occasione dell’8 marzo anche gli uomini si mobilitino.