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Come ogni anno si è tenuta questa mattina al Cimitero Monumentale di Torino la commemorazione per il 25 aprile. Presente il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, che indossava il fazzoletto dei partigiani.
Torino, Lo Russo: “In un momento così difficile valore importante”
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“Il 25 aprile ha un valore ancora più importante in un momento così difficile per l’Unione Europea. Tocca a noi decidere con chiarezza da che parte stare, se da quella della libertà e della democrazia come le donne e gli uomini che persero la vita per rendere l’Italia un paese libero e democratico“, le parole di Stefano Lo Russo. Il sindaco ha anche commentato l’episodio di ieri, quando sono state bruciate bandiere del Pd e della Nato. “Bruciare le bandiere è un gesto provocatorio che nulla ha a che vedere con lo spirito del 25 aprile. Non va neanche commentato credo“, ha aggiunto.
Il 25 aprile a Milano: le parole del sindaco Sala
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Anche Milano si è fermata per la deposizione delle corone per commemorare i caduti in occasione della Festa della Liberazione. “Il 25 aprile è qualcosa su cui non ci si può dividere, è alla base della nostra democrazia. È naturale poi, che soprattutto nella giornata di oggi, ci si divida politicamente in maniera chiara tra chi è profondamente antifascista e tra chi non lo è“, ha spiegato il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala. E ancora: “Mi auguro che non vengano fatte inutili polemiche. Per me il senso di questa giornata è fare il mio dovere e anche godermi questa giornata, perché non è una data come le altre“, ha aggiunto il primo cittadino.
“Capisco chi è contro l’invio delle armi, ma dobbiamo aiutare l’Ucraina”
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Sono 50mila le persone che oggi sono scese in strada nel capoluogo lombardo per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione. A manifestare in piazza c’erano anche uomini e donne con cartelli contro la Nato. “Non voglio esprimere giudizi negativi sulla Nato, ma ho trovato i cartelli inopportuni, poiché non hanno nulla a che vedere con la Resistenza”, ha commentato Roberto Cenati, presidente dell’ Anpi provinciale. “Ci sono momenti in cui i popoli vanno liberati, e questo è uno di quelli. Io rispetto chi dice ‘no’ all’invio delle armi, ma ritengo che ora sia un atto doveroso”, ha concluso il sindaco Sala.
A Milano spuntano i filorussi del Donbass: “Putin ci ha salvati”
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La manifestazione milanese è stata caratterizzata anche da una presenza inaspettata. In coda al corteo, al fianco dei manifestanti No green pass e alle bandiere del Partito comunista, c’erano infatti alcune bandiere delle repubbliche filorusse del Donbass. “I resistenti veri siamo noi, Putin ci ha salvati”. “Io sto con la Russia, perché come ha liberato noi ora sta liberando un popolo, quello russofono del Donbass, dall’occupazione ucraina. Avete messo la Russia in un angolo”. “Cosa doveva fare Putin, continuare a vedere questo scempio?”. Commentano i presenti, mettendo in dubbio anche la veridicità delle immagini dei massacri visti sul territorio ucraino: “Non credo in quelle immagini. Le truppe ucraine hanno fatto pulizia. Se fossi più giovane andrei a combattere al fianco dei russi”.
La comunità ucraina: “Non chiamateli separatisti, sono dei collaboratori”
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In testa al corteo milanese per il 25 aprile c’era invece la comunità ucraina. “Non sono separatisti. Non abbiamo questo problema in Ucraina, è una vera e propria invasione russa. Quando hanno capito che non avremmo ceduto, hanno deciso di invadere con la violenza il nostro Paese. Non dovete chiamarli separatisti, ma collaboratori”, ha detto uno dei partecipanti alla manifestazione in piazza Duomo. “In otto anni sono morte 25mila persone, devono vergognarsi”, ha aggiunto un’altra partecipante.
L’alzabandiera e il corteo nelle strade di Firenze
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Il 25 aprile è stato celebrato anche a Firenze. Nel capoluogo toscano, prima è stata deposta una corona in piazza d’Unità d’Italia e, poi, ha preso il via il corteo per le strade della città, che si è concluso a piazza della Signoria. Il sindaco, il prefetto, le autorità civili e religiosi e i cittadini hanno seguito la banda. I figuranti storici hanno ricordato la Liberazione dal nazifascismo, ma anche l’attuale guerra in Ucraina.
25 aprile, Nardella: “Mai come oggi sappiamo cosa significa combattere per la libertà”
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Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato le commemorazioni. “Questo 25 aprile è diverso da tutti gli altri, il primo in presenza, ma cade in mezzo a una guerra che abbiamo nella nostra Europa, in Ucraina. Mai come oggi ci rendiamo conto di cosa significhi combattere per la libertà. L’Italia si è liberata dall’occupazione nazifascista, ha vissuto la Shoah, i campi di lavoro e concentramento, le deportazioni e le fosse comuni. Parole che pensavamo di aver lasciato sui libri di storia e invece dobbiamo riascoltare in televisione, nei giornali. È un 25 aprile che ci lega al popolo ucraino che combatte per la democrazia“, le sue parole.