Preceduto da numerose polemiche, anche quest’anno il 25 aprile è stato calorosamente festeggiato in tutt’Italia. Nonostante le critiche all’esecutivo Meloni, presente all’Altare della Patria con i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le celebrazioni si sono successivamente svolte senza problemi, tra sfilate, commemorazioni e tributi. Proprio Mattarella, però, ha tenuto il discorso più deciso e fermo rispetto alla Festa della Liberazione: inoltre, ha fatto tappa in diverse città simbolo della Resistenza, proseguendo con le cerimonie dovute. A Roma, prima tappa di Mattarella, il presidente ha esclamato parole senza ombra di sfumature: “Ora e sempre Resistenza”. Il fascismo, infatti, non solo ingannò gli italiani, ma portò il Paese alla catastrofe: a salvarlo fu proprio la Resistenza, la lotta partigiana, che lo riscattò da quanto accaduto, ha ricordato il presidente.
Dopo Roma, Mattarella è volato a Cuneo, citando Piero Calamandrei, azionista, antifascista e costituente. “Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani. Lì è nata la nostra Costituzione”. A Cuneo, Mattarella ha parlato anche dell’importanza degli alleati: “La lotta per la sopravvivenza del Paese in cui fummo aiutati dagli Alleati fu accompagnata da una consapevolezza: la crisi suprema del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia“.
Sulla Repubblica e sulla Costituzione
Mattarella ha poi ricordato su cos’è fondata la Repubblica italiana, e come il 25 aprile abbia contribuito a costruire la Costituzione stessa. “Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista. Le Costituzioni nascono in momenti straordinari della vita di una comunità, sulla base dei valori che questi momenti esprimono e che ne ispirano i principi. Le ‘Repubbliche partigiane’, le zone libere, furono anticipatrici, nelle loro determinazioni, nel loro operare, della nostra Costituzione”. L’Italia, ha ribadito Mattarella, è “una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista. Il frutto del 25 aprile è la nostra Costituzione. Il 25 aprile è la Festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. È dalla Resistenza che viene la spinta a compiere scelte definitive per la stabilità delle libertà del popolo italiano e del sistema democratico, rigettando le ambiguità che avevano permesso lo stravolgimento dello Statuto albertino operato con il fascismo“.
Le altre tappe
Mattarella ha poi ripercorso le varie tappe che portarono alla stesura della Costituzione stessa. “Se il decreto luogotenenziale del 2 agosto 1943 – poco dopo la svolta del 25 luglio – prevedeva l’elezione di una nuova Camera dei Deputati, per un ripristino delle istituzioni e della legalità statutaria, non appena ce ne fossero le condizioni, fu il decreto del 25 giugno 1944 – pochi giorni dopo la costituzione del primo Governo del CLN – a indicare che dopo la liberazione del territorio nazionale sarebbe stata eletta dal popolo, a suffragio universale, un’Assemblea costituente, con il compito di redigere la nuova Costituzione. Per questo quel decreto viene definito la prima ‘Costituzione provvisoria”. Da lì in poi ci fu il referendum, il 2 giugno 1946, “con la Costituente e la scelta per la Repubblica. La rottura del patto tra Nazione e monarchia, corresponsabile, quest’ultima, di avere consegnato l’Italia al fascismo, sottolineava l’approdo a un ordinamento nuovo“.
La Costituzione, perciò, è la risposta a quanto prodotto dal nazifascimo: alla crisi di civiltà, capace di stabilire “il principio della prevalenza della persona e delle comunità sullo Stato, guardando alle autonomie locali e sociali dell’Italia come a un patrimonio prezioso da preservare e sviluppare”. Una risposta, inoltre, nata per riaffermare la dignità e la sovranità di ogni essere umano, in risposta a quanto visto durante il regime. Fondata “sulla sconfitta dei totalitarismi europei di impronta fascista e nazista. È nata una democrazia forte e matura nelle sue istituzioni e nella sua società civile, che ha permesso agli italiani di raggiungere risultati inimmaginabili”. Dopo Cuneo, Mattarella si è recato a Borgo San Dalmazzo dove, insieme a Guido Crosetto, ha onorato gli oltre 300 ebrei che furono deportati dalle SS ad Auschwitz. Successivamente, ha fatto tappa a Boves, teatro di un eccidio nazista nel 1943.