Incontro USA-Russia sulla guerra in Ucraina: la Cina nega il suo ruolo da mediatore di pace

Concluso l’incontro Ucraina-Usa, si è avviato quello Stati Uniti-Russia. Intanto la Cina smentisce il ruolo di peacekeeper

Colloqui tra USA e Russia su guerra in Ucraina
Colloqui tra USA e Russia su guerra in Ucraina | Pixabay @Alexey_Fedoren – Newsby

 

Proprio in questi minuti si stanno svolgendo a Riad colloqui cruciali tra delegazioni statunitensi e russe, con l’obiettivo di trovare una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina. La delegazione ucraina, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, ha descritto incontri produttivi con gli Stati Uniti, sottolineando l’intento di garantire una pace duratura per il paese. Nel frattempo, la Cina ha categoricamente smentito il proprio coinvolgimento come forze di peacekeeping nel conflitto.

Incontri produttivi e questioni chiave

Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato su X che l’incontro con il team americano si è rivelato “produttivo e mirato“. Umerov ha evidenziato come tra i temi trattati vi sia stata la questione energetica, fondamentale per la stabilità economica dell’Ucraina in questo periodo di crisi. L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di garantire non solo la sicurezza dell’Ucraina, ma anche una pace giusta e duratura per tutta l’Europa, un messaggio che sottolinea l’interconnessione delle problematiche geopolitiche attuali.

Secondo le informazioni fornite da Ukrainska Pravda, la delegazione ucraina rimane a Riad per continuare i colloqui con le controparti russe e americane. Le discussioni si concentrano su vari punti critici, tra cui:

  • Le condizioni per un eventuale cessate il fuoco;
  • La sicurezza energetica dell’Ucraina;
  • La stabilità economica della regione.

Le parti coinvolte sembrano mostrare un certo grado di ottimismo, con il Cremlino che ha espresso il “desiderio” di trovare una soluzione pacifica. Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha dichiarato che ci sono ancora numerosi aspetti da affrontare prima di giungere a un accordo.

Contemporaneamente, Grigory Karasin, presidente della commissione Esteri del Senato russo, ha descritto i colloqui come “interessanti“, suggerendo che ci sia un’atmosfera di apertura e disponibilità al dialogo. Tuttavia, resta da vedere se queste conversazioni porteranno a progressi concreti.

Un aspetto cruciale del negoziato è rappresentato dall’aspettativa della Casa Bianca di raggiungere un accordo di tregua entro il 20 aprile, data che coincide con la Pasqua cattolica e ortodossa. Il presidente Donald Trump ha affermato di essere l’unico capace di fermare la guerra, sollevando interrogativi su come le sue dichiarazioni potrebbero influenzare le dinamiche di potere nel conflitto.

In un contesto di crescente tensione, il commento dell’inviato americano Steve Witkoff su Putin, definito “non una cattiva persona“, ha suscitato discussioni e controversie. Queste affermazioni possono apparire sorprendenti, considerando la gravità della situazione e le accuse di crimini di guerra rivolte alla Russia. Inoltre, Zelensky ha descritto come “utile” il lavoro svolto finora nei colloqui, evidenziando l’importanza della diplomazia in momenti di crisi.

Situazione sul campo e ripercussioni diplomatiche

Mentre si svolgono i colloqui diplomatici, le ostilità continuano sul campo. Le forze ucraine hanno recentemente abbattuto quattro elicotteri russi nella regione di Belgorod, secondo quanto riportato dalle Forze per le operazioni speciali dell’Esercito di Kiev. Questo evento dimostra che, nonostante i tentativi di negoziato, la situazione sul campo di battaglia rimane tesa e complessa. La distruzione di due elicotteri d’attacco Ka-52 e due elicotteri da trasporto Mi-8 segna un altro capitolo della guerra, che ha già causato migliaia di morti e uno stravolgimento profondo delle vite civili.

La Cina e il suo ruolo nel conflitto

In un altro sviluppo significativo, la Cina ha smentito le voci su un potenziale coinvolgimento delle sue forze armate in operazioni di peacekeeping in Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha dichiarato che le notizie in merito sono “del tutto false“, ribadendo la posizione di Pechino sulla crisi ucraina come coerente e inequivocabile. Questa smentita segue notizie circolate nei giorni scorsi, secondo cui alcuni funzionari cinesi avrebbero discusso la possibilità di un coinvolgimento a Bruxelles.

L’assenza di un ruolo cinese ufficiale come peacekeeper potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche diplomatiche, poiché la Cina è spesso vista come un attore chiave nei conflitti internazionali. La sua posizione neutrale potrebbe influenzare le prospettive di una risoluzione pacifica, ma al contempo evidenzia le complessità geopolitiche che caratterizzano la questione ucraina.

Mentre le trattative si susseguono, l’attenzione rimane focalizzata sulle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni e sulle possibilità di una distensione del conflitto, che ha segnato profondamente gli equilibri geopolitici e le vite di milioni di persone.

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