Quali sono le città italiane ed europee nelle quali si viaggia a 30 km/h?

Diverse iniziative mirano a ridurre il limite di velocità a 30 km/h in contesti urbani, promuovendo non solo la sicurezza per pedoni e ciclisti, ma anche un miglioramento della qualità dell’aria e una riduzione dell’inquinamento acustico

Negli ultimi anni, il tema della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale ha acquisito sempre più rilevanza in molte città italiane ed europee. Diverse iniziative mirano a ridurre il limite di velocità a 30 km/h in contesti urbani, promuovendo non solo la sicurezza per pedoni e ciclisti, ma anche un miglioramento della qualità dell’aria e una riduzione dell’inquinamento acustico. Per esempio, a Bologna è iniziata nel gennaio 2024 la sperimentazione della “Città 30”, un progetto che prevede l’abbassamento del limite di velocità nella maggior parte delle vie cittadine.

Bologna e il progetto “Città 30”

Il capoluogo emiliano ha avviato la sua sperimentazione con un approccio che va oltre il semplice abbassamento della velocità. Le ordinanze entrate in vigore il 16 gennaio 2024 prevedono il limite di 30 km/h e interventi per riprogettare gli spazi pubblici, valorizzare le aree verdi e migliorare i percorsi per chi si sposta a piedi o in bicicletta. Durante il primo giorno di attuazione, le forze dell’ordine hanno registrato sette multe per eccesso di velocità. Questo approccio integrato rappresenta un cambiamento significativo nella mobilità urbana, mirato a rendere Bologna una città più sicura e vivibile.

Milano: piccoli passi verso la “Città 30”

Anche Milano ha intrapreso un percorso simile. Il 9 gennaio 2023 il comune ha approvato un ordine del giorno riguardante la volontà di estendere a tutta città il limite dei 30 km/h. A distanza di oltre due anni la misura non è stata estesa all’intera metropoli, tuttavia sono stati mossi dei passi avanti verso l’obiettivo di favorire una mobilità più sostenibile e inclusiva tramite iniziative come le piste ciclabili colorate e i sensori per l’angolo cieco.

Altre città italiane che adottano il limite di 30 km/h

Il trend verso l’adozione del limite di 30 km/h si sta espandendo in Italia. Ecco alcune città che hanno già adottato questa misura:

  1. Torino: approvata nel novembre 2022, estendendola a tutte le strade senza diritto di precedenza;
  2. Parma: ha introdotto il limite dei 30 km/h orari in varie aree;
  3. Cesena: pioniera nel 1998, è stata la prima città italiana a introdurre il limite in alcune strade;
  4. Olbia: diventata una “Città 30” nel 2021, con misure simili per aumentare la sicurezza stradale.

Le città europee in cui si viaggia a 30 km/h

A livello europeo, molte città hanno già implementato il limite di 30 km/h con risultati positivi. Tra queste:

  • Bruxelles: ha introdotto questa misura nel 2021, riscontrando una diminuzione della velocità media e del numero di incidenti;
  • Parigi: ha adottato il limite di 30 km/h nello stesso anno, contribuendo a una maggiore attenzione da parte degli automobilisti e a una riduzione significativa dei decessi;
  • Helsinki, Valencia, Zurigo e Londra: stanno seguendo questa tendenza, migliorando la sicurezza stradale e la qualità della vita urbana.

Il modello “Città 30” rappresenta una svolta nella progettazione urbana, spostando l’attenzione dalle automobili alle persone. Le città stanno iniziando a riconoscere l’importanza di creare spazi pubblici più sicuri e accoglienti, dove pedoni e ciclisti possano muoversi liberamente senza il rischio di incidenti. Queste iniziative non solo migliorano la sicurezza, ma promuovono anche uno stile di vita più attivo e sano.

Le politiche di mobilità sostenibile, che includono il limite di 30 km/h, stanno guadagnando sempre più attenzione a livello globale. I dati mostrano che queste misure possono portare a un miglioramento della qualità dell’aria e a una riduzione del rumore, incidendo positivamente sulla salute pubblica. L’esperienza delle “Città 30” in Italia e in Europa offre spunti interessanti per ripensare la mobilità urbana, promuovendo un modello che mette al centro il benessere dei cittadini e la sostenibilità ambientale.

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